I belgi hanno sconfessato domenica la coalizione sinistra/destra costituita da sette partiti, in occasione delle legislative svoltesi parallelamente alle elezioni europee. Battuto, il premier Alexander De Croo ha annunciato le dimissioni. Lo scrutinio è stato segnato dalla progressione dell’estrema destra e dal netto calo degli ecologisti.
Primo partito nel voto per le europee, il Vlaams Belang, formazione nazionalista fiamminga, ha guadagnato terreno nelle Fiandre pur non riuscendo a scalzare i conservatori, il cui capo Bart De Wever si è rallegrato della vittoria ottenuta con il 25% dei suffragi contro il 22% dei rivali. Il sindaco di Anversa potrebbe essere il prossimo capo del Governo. Tom Van Grieken, presidente del Vlaams Belang, lo ha invitato a un’alleanza per “non lasciare passare la storica occasione” di imporre un’agenda indipendentista. Il VB teme che le altre forze si alleino per lasciarlo fuori dalla stanza dei bottoni.
L’Open VLD di De Croo è precipitato sotto l’8%. “È una serata particolarmente difficile”, ha dichiarato il premier dimissionario, asciugandosi una lacrima. Oggi, lunedì, dovrebbe presentarsi da re Filippo per formalizzare il suo ritiro. Questo aprirà una fase di gestione degli affari correnti che in Belgio può durare anche a lungo: il Governo De Croo era nato nell’autunno del 2020, 493 giorni dopo le elezioni del 2019. E non è nemmeno un primato: nel 2010-2011 il periodo senza esecutivo era durato 541 giorni.
Fra i pilastri della futura coalizione potrebbero esserci i liberali dell’MR (Movimento riformatore), che in Vallonia hanno tolto il primato ai socialisti.
Radiogiornale delle 07:00 del 10.06.2024: il servizio di Andrea Ostinelli
RSI Info 10.06.2024, 07:11