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Benzina "hackerata" in Iran

Un cyberattacco manda in tilt la rete di distribuzione dei carburanti. Scritte contro il regime sui display e sui tabelloni elettronici

  • 26 ottobre 2021, 18:32
  • 20 novembre, 19:22
Impossibile fare il pieno

Impossibile fare il pieno

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Pompe bloccate, distributori fuori servizio, auto in coda. È il risultato dell'attacco informatico che ha causato in Iran oggi, martedì, una panne generale nel sistema di distribuzione dei carburanti nel Paese.

Il cyberattacco è stato confermato dalle autorità, impegnate ora a indagare sulla sua origine e a gestirne le conseguenze. In mattinata coloro che cercavano di acquistare benzina ai distributori, con la carta governativa, hanno visto apparire sui display la scritta cyberattack 64411, che è poi il numero dell'ufficio della Guida suprema del Paese, l'ayatollah Ali Khamenei. Sui tabelloni digitali in alcune città sono apparse scritte come "Dov'è il nostro petrolio, Khamenei?": un evidente riferimento al rincaro dei carburanti che affligge un Paese, che paradossalmente è fra i massimi produttori di greggio a livello mondiale.

L'attacco informatico appare legato alla prossimità dell'anniversario del 15 novembre 2019: quel giorno l'annuncio di forti aumenti del prezzo della benzina scatenò violente proteste in tutto il Paese.

02:16

Proteste in Iran, parla l'Ayatollah

Telegiornale 17.11.2019, 13:30

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