Pompe bloccate, distributori fuori servizio, auto in coda. È il risultato dell'attacco informatico che ha causato in Iran oggi, martedì, una panne generale nel sistema di distribuzione dei carburanti nel Paese.
Il cyberattacco è stato confermato dalle autorità, impegnate ora a indagare sulla sua origine e a gestirne le conseguenze. In mattinata coloro che cercavano di acquistare benzina ai distributori, con la carta governativa, hanno visto apparire sui display la scritta cyberattack 64411, che è poi il numero dell'ufficio della Guida suprema del Paese, l'ayatollah Ali Khamenei. Sui tabelloni digitali in alcune città sono apparse scritte come "Dov'è il nostro petrolio, Khamenei?": un evidente riferimento al rincaro dei carburanti che affligge un Paese, che paradossalmente è fra i massimi produttori di greggio a livello mondiale.
L'attacco informatico appare legato alla prossimità dell'anniversario del 15 novembre 2019: quel giorno l'annuncio di forti aumenti del prezzo della benzina scatenò violente proteste in tutto il Paese.
Proteste in Iran, parla l'Ayatollah
Telegiornale 17.11.2019, 13:30