Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è recato martedì a Tulsa, in Oklahoma, per commemorare il massacro di numerosi afroamericani avvenuto cento anni fa da parte di cittadini bianchi, carneficina rimasta impunita.
"Sono il primo presidente in cent’anni venuto qui per riconosce la verità di quello che è successo a Tulsa, siamo qui per fare luce e assicurarci che l'America sappia la storia per intero". Biden ha poi chiesto un minuto di silenzio in segno di rispetto per le vittime e i loro discendenti.
Il capo dello Stato americano ha poi precisato: "Siamo ad un punto di svolta come nazione, quello che alcuni non vogliono vedere non può più essere ignorato: non fu un tumulto, fu una strage. Per troppo tempo la storia di quello che è successo è stata raccontata in silenzio, nascosta nelle tenebre. Ma solo per il fatto che la storia resta in silenzio, questo non significa che quanto successo non sia avvenuto: se le tenebre possono nascondere molto, non cancellano nulla", ha aggiunto Joe Biden.
Joe Biden parla davanti a sopravvissuti e discendenti di chi scampò alla strage di un secolo fa
Il presidente democratico ha quindi rimarcato come attualmente "la minaccia più letale per il Paese è il suprematismo bianco", ricordando a Tulsa l’uccisione di circa 300 afroamericani e la distruzione del loro fiorente quartiere, la "Black Wall Street". "L'odio non è mai sconfitto, si nasconde soltanto", ha aggiunto, stigmatizzando pure gli attacchi contro il diritto di voto degli americani di colore.
Notiziario 05.00 del 02.06.2021 - Joe Biden a Tulsa
RSI Info 02.06.2021, 08:39
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Biden in visita a Tulsa
Telegiornale 02.06.2021, 14:30