Un giudice federale delle Hawaii ha sospeso martedì l'applicazione del decreto anti-immigrazione voluto da Donald Trump. La decisione segue di poco l'entrata in vigore della nuova misura, che prevede restrizioni per l'ingresso in USA da otto paesi (Ciad, Iran, Libia, Corea del Nord, Somalia, Siria, Yemen e in parte Venezuela).
Secondo il magistrato, l'ordine esecutivo di Trump crea discriminazioni sulla base della nazionalità. Si tratta di una nuova battuta d'arresto che ripropone l'interrogativo di fondo se il presidente abbia o meno l'autorità per intervenire in questa materia. Domanda alla quale probabilmente dovrà rispondere la Corte suprema.
Quella del giudice delle Hawaii è una decisione "pericolosamente errata", ha fatto sapere la Casa Bianca, che in una nota ha annunciato l'intenzione del Dipartimento della giustizia di impugnare la decisione per difendere "vigorosamente l'azione legale del presidente"."Siamo fiduciosi che il sistema giudiziario alla fine confermerà l'azione legale e necessaria e ripristinerà rapidamente le sue vitali protezioni per la sicurezza del popolo americano", prosegue il comunicato.
ATS/AFP/eb