Umberto Bossi ha citato la Lega Nord in tribunale. All'origine della clamorosa contesa giudiziaria - anticipata lunedì dal quotidiano "La Repubblica" - figura una cifra finora versata dal partito al suo fondatore, per la copertura delle sue spese mediche e per il finanziamento dei suoi collaboratori.
Una sorta di "vitalizio" - già progressivamente ridotto da 900'000 a 200'000 euro - che Matteo Salvini, l'attuale segretario del partito, non intende più corrispondere a Bossi. Quest'ultimo ha così reagito in via giudiziaria, citando un accordo stabilito fra le parti lo scorso febbraio e denunciando il partito per inadempienza.
L'accordo in questione prevedeva anche la rinuncia da parte della Lega a costituirsi parte civile nel procedimento penale aperto contro Bossi e i suoi due figli, per una presunta sottrazione di fondi ai danni della Lega Nord.
Il movimento, secondo quanto appreso attraverso fonti giudiziarie, chiederà in effetti di essere parte civile, ma unicamente nei confronti di altri sei imputati coinvolti nella vicenda. Un'udienza preliminare si terrà il prossimo 10 ottobre davanti al magistrato di Milano Carlo Ottone de Marchi.
Red.MM/ANSA/ARi