Le proposte che la premier britannica Theresa May ha messo sul tavolo per garantire i diritti dei cittadini dell’Unione in Gran Bretagna dopo la Brexit non convincono; vari leader del consiglio hanno espresso perplessità venerdì, nella seconda e ultima giornata di vertice tra i capi di Stato e di Governo dell'UE a Bruxelles.
Il nocciolo dell'idea è quello di non cacciare i tre milioni di europei residenti nel Regno Unito (vedi articoli correlati), ribadendo che la residenza stabile dovrebbe essere concessa a tutti dopo cinque anni di permanenza (con possibilità di completare il periodo per chi è sul posto da meno tempo). "Un primo passo, ma non è sufficiente", ha detto Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea.
Ma non è tutto: i 27, infatti, dovranno mettersi d'accordo per la riassegnazione delle due agenzie comunitarie (l'autorizzazione delle medicine e supervisione sulle banche), destinate a lasciare Londra, il voto sarà a novembre. Le sanzioni alla Russia per il caso Ucraina, poi, sono state prolungate di altri sei mesi: "Gli accordi non stati rispettati".
ATS/px
RG 18.30 del 23.6.2017 Il servizio di Tomas Miglierina
RSI Info 23.06.2017, 20:40
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