Il porto commerciale di Calais, il più trafficato in Francia, è pronto per quando torneranno le dogane e i controlli a partire dal 1° gennaio, data che sancirà la fine del periodo di transizione dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Lo ha dichiarato Jean-Marc Puissesseau, direttore generale del porto di Calais: “È da due anni che siamo pronti: la Brexit doveva essere nel marzo 2019 ed eravamo pronti, magari le compagnie di trasporto allora non lo erano, ma oggi vi assicuro che anche loro sono pronte”
Nell’ultima settimana però ci sono stati degli ingorghi mai visti di mezzi pesanti con a bordo le ultime merci dirette nel Regno Unito prima dell'uscita dal mercato unico. La situazione preoccupa perché il traffico è passato da 6’000 a 9’000 rimorchi giornalieri, complice il rischio di non avere un accordo di libero scambio e anche il Covid-19 che ha ridotto treni e traghetti per superare la Manica.
Aumenta il traffico di camion a Calais con l'avvicinarsi della Brexit
“Il porto e il tunnel non hanno le superfici sufficienti per accogliere dei camion quando c’è una grana: oggi sono gli acquisti prima della Brexit, domani saranno le nuove procedure che produrranno tempi supplementari per il passaggio”, afferma Sébastien Rivera, segretario generale FNTR Pas de Calais.
Ma al porto si dicono sicuri. La cosiddetta frontiera intelligente, che permetterebbe di sbrigare online tutte le formalità doganali, è già stata testata e dovrebbe permettere di mantenere la fluidità dei passaggi, con una frequenza media di 400 camion all’ora.