Le seconde elezioni legislative in Bulgaria nel giro di tre mesi non sembrano aver risolto l'impasse che in aprile aveva impedito la formazione di un nuovo Governo, costringendo quindi il Paese balcanico alla tornata elettorale di ieri, domenica. L'incertezza e gli interrogativi restano infatti gli stessi. Secondo i risultati ufficiali, quando sono state scrutinate il 95% delle schede, il partito conservatore Gerb dell'ex premier Boyko Borissov, rimasto al potere per quasi dieci anni, viene accreditato del 23,9% dei voti ma, verosimilmente, non sufficienti per la formazione di un nuovo Esecutivo. Infatti il nuovo partito populista e antisistema "C'è un popolo come questo" (Itn) dello showman televisivo Slavi Trifonov, salito alla ribalta nel voto del 4 aprile scorso, ha ottenuto il 23,7% dei suffragi.
Superano lo sbarramento del 4% ed entrano nel Parlamento unicamerale di 240 seggi i Socialisti con il 13,6% dei voti, il partito della minoranza turca Dps con il 10,6% e il partito 'In piedi! Fuori i criminali!' dell'ex difensore civico Maya Manolova (indipendente), con il 5% delle schede. Numeri alla mano, con una partecipazione storicamente bassa e attorno al 40% degli aventi diritto, nel nuovo Parlamento bulgaro entrano le stesse formazioni politiche che tre mesi fa hanno tentennato e fallito nella formazione di un Governo.
Moldavia, vittoria di Maia Sandu
Il partito filo-europeo della presidente Maia Sandu è risultato nettamente vincitore sui rivali filo-russi dell'ex capo di Stato Igor Dodon nelle elezioni parlamentari svoltesi ieri, domenica, in Moldavia. A spoglio quasi concluso, infatti, il partito di centro-destra Azione e Solidarietà (Ads) della Sandu risulta vincitore e conquista la maggioranza assoluta al Parlamento (51 seggi su 101) e potrà formare da solo un nuovo Governo. Il Blocco dei socialisti e comunisti (Besc) dell'ex presidente Dodon risulta quindi il grande sconfitto della tornata elettorale riuscendo a raccogliere solo una trentina di seggi ala Parlamento.
ATS/ANSA/Reuters/sdr/Swing