In una sorta di contrappasso alla propaganda sui migranti che portano le malattie, in Africa la pandemia del coronavirus sta suscitando paure che sfociano in sassate, atteggiamenti minacciosi e fake news contro "l'untore bianco".
Attacchi verbali a stranieri sono stati segnalati in Camerun, Ghana, Tanzania e nella Repubblica democratica del Congo, dove un gruppo di suore italiane è stato falsamente accusato di nascondere le consorelle contagiate in arrivo da Roma. Situazioni analoghe si sono verificate anche in Tanzania, dove l'ambasciata d'Italia a Dar Es Salaam consiglia agli italiani di limitare i movimenti fuori casa.
L'ondata di xenofobia contro europei ed americani in Zimbabwe è invece stata alimentata dal ministro della Difesa Oppah Muchinguri, che ha definito il coronavirus "un'opera di Dio per punire i Paesi che hanno imposto sanzioni contro di noi". Di tutt'altro tono invece in Etiopia le parole del premier Abiy Ahmed - premio Nobel per la pace 2019 - che ha lanciato un appello alla tolleranza sottolineando che "il virus non è legato ad un Paese o ad una nazionalità", invitando i suoi cittadini a non farsi "rubare l'umanità".