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Camera, Conte ha la fiducia

Il presidente del Consiglio: "Sgomento per la crisi, ora si volta pagina" - Martedì (oggi) il voto in Senato

  • 18 gennaio 2021, 21:57
  • Ieri, 17:47
Il premier italiano Giuseppe Conte

Il premier italiano Giuseppe Conte

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Di: ATS/ANSA/M. Ang. 

La Camera, in Italia, ha accordato la fiducia al Governo di Giuseppe Conte con 321 voti a favore, 259 contrari e 27 astenuti. Il premier incassa dunque una fiducia piena, con 6 voti oltre la maggioranza assoluta (pari a 315), nella prima prova per la sopravvivenza del Governo dopo la crisi aperta da Matteo Renzi, leader di Italia Viva, nonostante la crisi pandemica già costata al Paese più di 80'000 morti.

Hanno votano sì, tra gli altri, 5 deputati ex Movimento 5 Stelle (M5S), il dissidente sempre M5S Andrea Colletti, la renziana Michela Rostan e Renata Polverini (che parla di un "atto di responsabilità" e lascia Forza Italia, il partito di Berlusconi, centrodestra).

"Sono qui senza arroganza, ma a testa alta", ha detto Conte in Aula, pronunciando un no definitivo a Renzi: "Adesso si volta pagina", annunciando una legge proporzionale e la rinuncia alla delega di intelligence e agricoltura.

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La fiducia della Camera è un buon punto di partenza ma per Conte, dal voto al Senato (previsto per domani), la strada sarà tutta in salita. Sarà uno slalom nel corso del quale il capo del Governo dovrà fare i conti con i malcelati timori nella maggioranza sul ritorno alle urne e con un rimpasto al quale ormai è obbligato, che potrebbe includere anche l'opzione forse meno gradita a Palazzo Chigi: quella di salire al Quirinale, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come dimissionario, per dar vita ad un Conte-ter. Con un dato, da tener presente: se il presidente del Consiglio salirà al Colle per rassegnare le sue dimissioni, chiedendo tempo e spazio per cercare una maggioranza, il capo dello Stato non potrebbe far altro che avviare le consultazioni e, verificata la disponibilità delle forze politiche, dargli quindi un incarico esplorativo.

Il premier vive con prudenza le ore in cui si deciderà il suo destino. I numeri del Senato non possono non preoccuparlo e l'obiettivo di rendere irrilevante Italia Viva di Matteo Renzi appare, per ora, lontano. Nella strategia del premier, infatti, il traguardo massimo, a Palazzo Madama, sarebbe quello di incassare un gap tra il sì alla fiducia e i voti dell'opposizione superiore alle 18 unità, ovvero al numero di senatori di Italia Viva. Ma, se da un lato le telefonate ai "volenterosi" sono tutt'altro che finite, dall'altro, nel gioco di specchi tra centristi e renziani sul mantenere altissima la posta, a farne le spese potrebbe essere proprio il premier. E nei corridoi di Montecitorio più di un pentastellato, dopo aver issato il suo scudo d'ordinanza a difesa di Conte, si chiedeva se davvero lo showdown sia stata una buona idea: "così il rischio è di tornare al voto".

Conte proverà a giocare la sua partita su un doppio binario: quello del tempo e quello del Recovery Plan, che secondo le richieste europee dovrà essere pronto entro fine febbraio. Proverà, al di là della trattativa sul rimpasto e programma, a muoversi in equilibrio su diversi aspetti - dai contenuti alla composizione della task force, che l'Ue in qualche modo vuole - del Piano di Ripresa e Resilienza, sul quale alla Camera fa una netta apertura anche al contributo delle opposizioni.

Il premier non può permettersi di escludere a priori il rientro dei membri di Iv. Il suo "no", di fatto, è diretto quasi esclusivamente a Matteo Renzi. Nel discorso a Montecitorio Conte sceglie volutamente di non citarlo ma domani, a Palazzo Madama, il suo intervento si prevede più duro nei confronti di Renzi. "Conte ha seguito una sua linearità istituzionale. Aveva invitato Renzi a non ritirare le ministre spiegando che così Iv non poteva rientrare al Governo, e la mossa di Renzi è stato uno strappo, una slabbatura, troppo forte", spiega una fonte che ha dimestichezza con le stanze di Palazzo Chigi.

Martedì il voto di fiducia nell'aula del Senato dovrebbe cominciare intorno alle 19.30 e potrebbe concludersi alle 20.30.

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