Sedici anni di carcere per i due amici del 18enne che uccise l’insegnante Samuel Paty. Nei confronti di due altri imputati, autori della “campagna di odio”, condanne a 13 e 14 anni. È la sentenza pronunciata in serata a Parigi nel processo a carico dei complici dell’assassinio, il 16 ottobre 2020, del docente di storia brutalmente ucciso per aver mostrato in aula una vignetta su Maometto pubblicata dal giornale satirico Charlie Hebdo. Condannati al carcere, anche se con pene minori, gli altri quattro imputati.
Alla sbarra c’erano otto imputati, tra cui i due amici dell’assassino e il padre di una studentessa che aveva accusato Paty di islamofobia. Ma anche un noto islamista francese, che con i suoi video contribuì ad alimentare la campagna d’odio che sfociò nell’uccisione del docente 47enne. L’autore del delitto, un rifugiato di origine cecena di 18 anni, venne ucciso dagli agenti di polizia poco dopo aver accoltellato e decapitato l’insegnante nei pressi della scuola secondaria a Conflans-Sainte-Honorine, vicino a Parigi.
Francia, omicidio Paty, i complici alla sbarra
Telegiornale 04.11.2024, 12:30