Mondo

Caso Polanski chiuso in patria

Da Varsavia il "no" definitivo all'estradizione negli Stati Uniti del regista franco-polacco

  • 6 dicembre 2016, 12:49
  • 8 giugno 2023, 01:56
Anche per la Polonia la questione è archiviata

Anche per la Polonia la questione è archiviata

  • keystone

La Corte suprema polacca ha rifiutato martedì di riavviare la procedura d'estradizione di Roman Polanski, ricercato dalla giustizia statunitense per lo stupro di una minorenne nel 1977. La sentenza mette definitivamente fine a un iter avviato nel 2014 su richiesta di Washington.

Il cineasta, oggi 83enne, ha da tempo riconosciuto d'aver avuto rapporti con colei che allora aveva appena 13 anni e ha pure trascorso 42 giorni in carcere, ritrovando la libertà dopo patteggiamento. E' poi tornato in Europa, con soggiorni anche nel suo paese d'origine, temendo che Oltreoceano il suo incarto fosse riaperto col rischio d'una pesante condanna.

Per lo stesso reato, il 26 settembre del 2009 fu fermato a Zurigo e fu tenuto dietro le sbarre per due mesi prima d'essere assegnato agli arresti domiciliari nel suo châlet di Gstaad, che poté lasciare il 12 luglio successivo. Ospite al Festival di Locarno nel 2014, declinò l'invito in seguito alle furibonde polemiche scoppiate.

AFP/Reuters/dg

Ti potrebbe interessare