I presidenti di Russia, Stati Uniti e Francia chiedono un "immediato" cessate il fuoco nella regione del Nagorno-Karabakh, esortando i "leader di Armenia e Azerbaigian di impegnarsi senza indugio a riprendere negoziati sostanziali". Le tre nazioni sono co-presidenti del Gruppo di Minsk, dedicato a risolvere il conflitto nel Caucaso.
Similmente, anche il Consiglio d'Europa e il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite avevano fatto un simile appello rispettivamente ieri, mercoledì, e oggi.
Tuttavia, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parlando della crisi nel Caucaso in un discorso al Parlamento di Ankara, ha affermato di essere contrario al loro coinvolgimento: "Dato che gli Stati Uniti, la Russia e la Francia hanno trascurato il problema per quasi 30 anni, è inaccettabile che siano coinvolti nella ricerca di un cessate il fuoco".
Erdogan ha inoltre riaffermato il suo sostegno all'Azerbaigian, sostenendo che "un cessate il fuoco duraturo" in Nagorno-Karabakh dipenderà "dal ritiro dell'Armenia da ogni palmo di territorio dell'Azerbaigian".
Nagorno Karabakh: Il conflitto congelato
RSI Info 29.09.2020, 19:14
Il presidente francese Emmanuel Macron ha intanto ricevuto inoltre la notizia di un gruppo di "combattenti jihadisti siriani" inviati dalla Turchia che "sono passati attraverso Gaziantep" per raggiungere la regione del Nagorno-Karabakh a sostegno delle forze azere. "È un fatto molto grave", ha commentato Macron, "ne parleremo al Consiglio europeo". Un vertice straordinario è stato infatti convocato a Bruxelles dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel.
Al momento le vittime complessive del conflitto, anche civili, risultano essere più di 100. Tra gli oltre 200 feriti vi sono anche due giornalisti del quotidiano Le Monde che verserebbero in gravi condizioni. I giornalisti sono rimasti feriti oggi, giovedì, durante un bombardamento da parte delle forze azere. Un aereo dovrebbe partire da Parigi per rimpatriarli.