Nuovi e "intensi" combattimenti si sono verificati anche nella notte su martedì tra le forze azere e i separatisti armeni del Nagorno Karabakh. Secondo quanto riferito dall'Azerbaigian, le forze armene avrebbero tentato di riprendere le posizioni perdute con azioni militari nelle direzioni di Fizuli-Jabrailsky e Agder-Tertersky, ma sarebbero state respinte dalle truppe azere, che ora riferiscono di portare avanti un'offensiva per conquistare la cittadina di Fizuli.
L'Armenia, da parte sua, sostiene che le forze separatiste armene del Nagorno-Karabakh abbiano "respinto le offensive azere in vari settori della linea del fronte" e annuncia "gravi perdite" tra le file azere. Accusa però anche la Turchia (alleata dell'Azerbaigian) di aver abbattuto un suo caccia. Al momento si contano almeno 95 persone morte in seguito agli scontri. Il presidente dell'Azerbaigian, Ilham Aliev, afferma che dieci civili azeri siano stati uccisi dai bombardamenti armeni da domenica.
Angela Merkel ha nel frattempo chiesto ai leader dell'Armenia e dell'Azerbaigian "un cessate il fuoco immediato" e un ritorno "al tavolo" delle trattative. Le fa eco il segretario di Stato americano Mike Pompeo, che invita le due fazioni a "porre fine alla violenza" e a "riprendere i negoziati il più rapidamente possibile".
Il conflitto tra Armenia e Azerbaijan all'ONU
Telegiornale 29.09.2020, 14:10
Cessate il fuoco dal 1994, ma mai la pace
Si tratta della peggior crisi armeno-azera degli ultimi anni. Le due ex repubbliche sovietiche caucasiche hanno combattuto una sanguinosa guerra negli anni Novanta, che ha causato circa 30'000 morti, dopo che i separatisti armeni hanno preso il controllo della regione azera del Nagorno Karabakh nel 1991, poco dopo il crollo dell'Unione Sovietica. Dal 1994 è in vigore un accordo di cessate il fuoco fra i due Paesi, che però non sono mai arrivati a una pace, malgrado la mediazione di Stati Uniti, Francia e Russia attraverso il cosiddetto Gruppo di Minsk. L'Azerbaigian ha il sostegno totale della Turchia, mentre la Russia, grande "arbitro" delle questioni regionali, è in buoni rapporti con entrambi ma più vicina all'Armenia.