Il forum di cooperazione tra Pechino e Stati arabi è diventato un’occasione per parlare della guerra in Medio Oriente, oltre che di legami commerciali. Nel suo discorso d’apertura, il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto con forza una conferenza di pace internazionale e la piena adesione della Palestina alle Nazioni Unite.
La Cina riconosce da sempre la sovranità della Palestina, ma dallo scoppio della guerra Pechino ha rafforzato molto la sua retorica sul tema. Xi Jinping ha inoltre promesso che il Paese devolverà l’equivalente di circa 54 milioni di franchi in assistenza umanitaria.
Il presidente cinese ha anche avuto degli incontri bilaterali con i leader di Tunisia, Emirati Arabi, Bahrein ed Egitto. Il presidente di quest’ultimo, al-Sisi, è sempre più critico con Israele e ha chiesto alla comunità internazionale di mettere fine a quello che ha definito come un assedio israeliano.
Un’occasione per rafforzare la propria immagine di “potenza responsabile”
La Cina punta molto sul rafforzamento dei rapporti coi Paesi a maggioranza musulmana. Pechino sta infatti provando a sfruttare una posizione di vantaggio che si è guadagnata in Medio Oriente e con i Paesi arabi. Il fatto che stia agendo con maggiore convinzione sul Medio Oriente è probabilmente poiché sente che la sua posizione è in parte accettata anche dai Paesi occidentali e che il suo ruolo di mediatore è ritenuto più credibile. Un’occasione per rafforzare l’immagine che vuole proiettare sulla scena internazionale, ovvero di potenza responsabile.
L’obiettivo del forum è anche quello di parlare di questioni commerciali. Xi Jinping si è soffermato in particolare sulla cooperazione per quanto riguarda il petrolio e il gas. Entrambi sono settori fondamentali per la Cina e rafforzare le relazioni con i Paesi arabi significa coltivare partnership alternative a quella con la Russia.