Esodi di massa in Siria: 104'000 civili sono in fuga dall'enclave curda di Afrin, mentre per i feroci combattimenti nella Ghuta orientale più di 45'000 persone hanno lasciato le loro case nei giorni scorsi; lo rende noto con allarme l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati che martedì ha consegnato 180'000 beni di prima necessità per rispondere ai bisogni più urgenti.
"Affinché gli urgenti bisogni della popolazione civile vengano soddisfatti, è fondamentale poter avere un accesso umanitario pieno e senza restrizioni all'interno e al di fuori di Ghuta est", sottolinea l'agenzia dell'ONU che ha esposto la stessa preoccupazione anche per la regione di Afrin dove si stima che 104'000 persone siano state sradicate dalle loro case.
Attacchi anche martedì in diverse zone della Siria
Martedì, in una martellante sequenza di attacchi, una ventina di bimbi ha perso la vita in almeno due raid separati attribuiti alle forze di regime, che hanno colpito un campo profughi ad Has, nella provincia settentrionale di Idlib e una scuola trasformata in riparo per i rifugiati ad Arbin, nella Ghuta orientale dove anche sul mercato Kashkul a Jaramana sono caduti colpi di mortaio.
Altri bombardamenti di artiglieria da parte di miliziani siriani anti-governativi si sono verificati anche in un quartiere della periferia di Damasco, 29 persone sono rimaste uccise e 23 ferite.
ATS/Nad