L’accordo sul clima si fa attendere: i delegati degli oltre 190 Stati partecipanti alla conferenza delle Nazioni Unite che si sta svolgendo a Madrid non sono ancora riusciti a trovare un punto in comune, 24 ore dopo la prevista chiusura della COP25.
Troppe ancora le divergenze di vedute: nuovi testi di negoziati sono stati presentati nella serata di sabato. Per ora non si parla di sospensione dei lavori. Eredi dell’intesa di Parigi del 2015, dove si era fissato di contenere il riscaldamento del pianeta entro un grado e mezzo, massimo due, adesso alcune nazioni vogliono fare di più.
Per ora l’"effetto Greta" non ha però sedotto tutti i partecipanti. Molti dei produttori di gas serra sembrano infatti non volersi impegnare veramente. Cina e India per esempio non vogliono prendersi altri impegni prima che altri paesi più sviluppati non diano prova di volersi assumere maggiori responsabilità.
La delegazione svizzera ha detto a SRF che per il momento è meglio non raggiungere alcuna intesa sulla regolazione del mercato globale del carbonio: “se prendiamo una decisione piena di scappatoie”, ha affermato Franz Perrez, “non ce ne liberemo più”.
Tempi supplementari alla COP25
Telegiornale 14.12.2019, 21:00
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