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Un nodo climatico per l'UE

La sfida del New Green Deal parte in salita, Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca chiedono più soldi

  • 12 dicembre 2019, 23:57
  • 22 novembre, 20:26
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L'UE discute di clima

Telegiornale 12.12.2019, 21:00

Di: ATS/M. Ang. 

Parte in salita la sfida del New Green Deal lanciata dalla neopresidente della Commissione UE, Ursula Von der Leyen e sostenuta, tra gli altri, dal presidente francese Emmanuel Macron e dalla cancelliera tedesca Angela Merkel "affinché l'Europa diventi un continente a impatto climatico neutrale nel 2050". I Governi di Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca - grandi consumatori di carbone - si sono messi di traverso e chiedono più soldi per finanziare la transizione verso l'energia pulita.

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Notiziario 23.00 del 12.12.19: il clima tiene banco al Consiglio europeo

RSI Info 13.12.2019, 00:11

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La questione climatica è stato il primo tema affrontato giovedì sera a Bruxelles dal Consiglio europeo. I leader hanno in agenda anche la discussione sul quadro finanziario pluriennale dell'UE per il 2021-2027, le relazioni con la Russia, il partenariato con l'Africa, la situazione in seno all'Organizzazione mondiale del commercio e l'evolversi della crisi in Libia dove in serata il generale Khalifa Haftar ha annunciato l'offensiva per strappare Tripoli al Governo di accordo nazionale. Venerdì vi sarà l'Eurosummit, per fare il punto della situazione sul rafforzamento dell'Unione monetaria. Infine si chineranno sulla Brexit, risultati del voto nel Regno Unito alla mano.

Battesimo di fuoco per Charles Michel

Nonostante i buoni auspici della prima ora, per Charles Michel - l’ex premier belga che da dodici giorni ha preso il posto di Donald Tusk alla guida dei vertici UE - il primo vertice da presidente del Consiglio europeo è stato un battesimo di fuoco, con l'Europa ancora una volta spaccata. "La priorità numero uno di questo vertice è la lotta ai cambiamenti climatici, spero in un accordo" sull'obiettivo delle emissioni zero entro il 2050. "Bisogna prendere in considerazione l’impatto sociale di questa transizione. Noi vogliamo tenere conto del diverso punto di partenza dei diversi paesi. Questo significa fare massicci investimenti in futuro: in ricerca, innovazione e nuove tecnologie".

Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca chiedono cifre astronomiche

Dal ceco Andrej Babis e dal polacco Mateusz Morawiecki, in particolare, sono piovute richieste da decine di miliardi di euro. Somme astronomiche. Cifre da capogiro, in parte già emerse alle riunioni in preparazione del summit. Per la transizione della sola Repubblica Ceca servono "più di 40 miliardi di euro - ha avvertito Babis - per questo dobbiamo discutere e non fare promesse senza analisi". "Non accetterò alcuna proposta che danneggi la società polacca", ha messo in guardia da parte sua Morawiecki.

Le risorse a disposizione

Per il Green deal, al momento si parla, in modo piuttosto vago, di un meccanismo che grazie a moltiplicatori finanziari dovrebbe facilitare investimenti per cento miliardi di euro, e l'impegno della Banca europea degli investimenti (Bei) a sostenere mille miliardi di investimenti in totale (dato che il costo della transizione energetica è stimato in 260 miliardi l'anno).

Il clima non può attendere

Intanto gli attivisti di Grenpeace giovedî mattina hanno scalato il palazzo dei vertici europei inscenandone un ipotetico incendio: un modo per dire, con le immagini, che l’obbiettivo 2050 non è – secondo loro – abbastanza ambizioso.

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