Una fabbrica di attrezzature militari nella regione di Kiev è stata presa di mira da un bombardamento russo nel 52esimo giorno di guerra. Una giornata di combattimenti continuati soprattutto nella strategica città portuale di Mariupol e in alcune zone nell'est del paese, mentre la grande offensiva russa nel Donbass, annunciata diversi giorni fa, non è ancora stata lanciata.
"Le forze russe continuano a schierare rinforzi in Ucraina orientale, ma non mostrano alcun segno di una pausa operativa", sostiene l'Istituto americano per lo studio della guerra (ISW), che considera questa pausa necessaria alle forze russe per condurre una campagna più efficace di quella di marzo intorno a Kiev.
La capitale di nuovo nel mirino
Sabato una fabbrica militare che produce carri armati è stata oggetto di un bombardamento rivendicato da Mosca nella periferia di Kiev, un giorno dopo che le forze russe hanno avvertito che avrebbero intensificato i loro attacchi alla capitale.
"Non è un segreto - ha riferito il sindaco Vitali Klitschko - che un generale russo abbia recentemente affermato di essere pronto per attacchi missilistici contro la capitale dell'Ucraina. E, come vediamo, stanno effettuando questi bombardamenti". Una grossa nuvola di fumo si è alzata dal distretto di Darnyrsky nel sud-est della capitale dopo quelli che Mosca ha definito "attacchi a lungo raggio di alta precisione" contro l'impianto che produce armamenti. Secondo gli ucraini, il colpo odierno ha ucciso una persona e ne ha ferite diverse altre.
Mariupol potrebbe significare la fine dei negoziati
La distruzione delle forze ucraine che difendono la città di Mariupol "metterà fine ai negoziati con la Russia". Lo ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky, citato dal Kyiv Independent. "La distruzione del nostro esercito, dei nostri ragazzi, porrà fine a tutti i negoziati", ha detto.
In precedenza Zelensky aveva affermato che erano in corso trattative sulla sorte di Mariupol, ma che i russi chiedono la resa. Il presidente ha sottolineato che l'Ucraina non si fida ad accettare la richiesta russa, temendo un massacro dei propri soldati se dovessero consegnare le armi.
Kiev di nuovo nel mirino
Telegiornale 16.04.2022, 14:30