Alcune esplosioni sono state segnalate nella mattinata di oggi, sabato, in un distretto della periferia di Kiev. Lo ha dichiarato il sindaco della capitale ucraina Vitali Klitschko, precisando che squadre di soccorritori sono intervenute sul posto e che ancora non si conosce un bilancio delle vittime.
Sempre stamani le forze russe hanno compiuto un'incursione aerea su Leopoli, nell'ovest del Paese. L'attacco, secondo il governatore locale, è stato sferrato fra le 04.45 e le 06.00, ora svizzera. La città è stata scossa da numerose esplosioni ma non sono ancora state fornite informazioni sugli obiettivi colpiti.
Intanto, dall'inizio del conflitto, hanno finora perso la vita fra i 2'500 e i 3'000 soldati ucraini. È quanto ha riferito Volodimyr Zelensky, in un'intervista rilasciata alla CNN, aggiungendo che sono rimasti feriti altri 10'000 militari. Il presidente dell'Ucraina ha inoltre indicato in circa 20'000 morti le perdite subite dalle forze armate russe. Il bilancio delle vittime indicato da Mosca fa invece stato di 1'351 soldati caduti e 3'825 feriti. Non è però ovviamente possibile verificare in modo indipendente le cifre indicate dai due Paesi.
Nelle ultime ore il Programma alimentare mondiale dell'ONU (PAM) ha chiesto il libero accesso alle famiglie bloccate nelle zone di conflitto e nelle città assediate dai russi in Ucraina, affermando che la mancanza di accesso costituisce il più grave ostacolo alle sue operazioni nel Paese. L'organismo delle Nazioni Unite ha finora fornito assistenza alimentare a 1,4 milioni di persone in Ucraina e punta a raggiungere in aprile 2,3 milioni di persone questo mese. Ma per raggiungere tale obiettivo sarà essenziale ottenere un accesso sicuro a città come Mariupol, dove secondo alcune stime sono intrappolate più di 100.000 persone.
Una donna ucraina e una russa hanno portato insieme la croce, ieri sera a Roma, durante la celebrazione della Via Crucis al Colosseo
Sul dramma della guerra in Ucraina, è stata incentrata la celebrazione della Via Crucis, ieri sera a Roma. Una donna ucraina e una russa hanno portato insieme la croce in corrispondenza della stazione che ricorda la morte di Cristo. "Converti al tuo cuore i nostri cuori ribelli, perché impariamo a seguire progetti di pace; porta gli avversari a stringersi la mano, perché gustino il perdono reciproco; disarma la mano alzata del fratello contro il fratello, perché dove c'è l'odio fiorisca la concordia". Con questa preghiera, Papa Francesco ha quindi concluso a Roma il solenne rito del Venerdì Santo.
Ucraina, quasi 5 milioni di rifugiati, mentre si combatte ancora nel sud est del paese
Telegiornale 15.04.2022, 22:00