"Personalmente resto disponibile a lavorare nella massima determinazione di un percorso di cambiamento (...), ma non posso compiere questa scelta da solo. Le due forze politiche devono essere consapevoli del loro compito. Se ciò non dovesse esserci non mi presterò a vivacchiare per prolungare la mia presenza a palazzo Chigi. Molto semplicemente rimetterò il mio mandato".
Queste le dure parole conclusive del presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte in una conferenza indetta a Roma lunedì sera per fare chiarezza sul percorso di riforme del cosiddetto Governo "giallo verde".
"Chiedo quindi a entrambe le forze politiche e in particolare ai loro leader - ha riferito Conte di fronte alla vasta platea di giornalisti - di operare una chiara scelta e di dirci se hanno intenzione di proseguire nello spirito del contratto. Chiedo una risposta chiara inequivocabile e rapida. Il Paese non può attendere".
E proprio i punti del contratto siglato tra i due partiti il giugno 2018 sono stati elencati dal premier italiano che ha passato in rassegna quanto, secondo lui, è stato fatto, e quanto ancora rimane da fare. L'avvocato ha poi fatto riferimento alla cronaca dei giorni scorsi, in relazione alla possibile infrazione dell'UE per lo sforamento dei conti pubblici italiani.
"Leale collaborazione - ha chiosato - vuol dire che se il ministro dell'economia e il presidente del Consiglio dialogano con l'UE per evitare una procedura d'infrazione che ci farebbe molto male, le forze politiche non intervengono ad alterare quel dialogo riducendo quella trattativa a terreno di provocazione". Per Conte "non è questione di rapporti personali, è un problema di spirito di coesione, se non recuperiamo lo spirito di coesione del primo anno - riferisce - è difficile continuare". Ai giornalisti ha risposto a domande sulla TAV, Flax Tax, riforma fiscale d'autunno, autonomia differenziata che non penalizzi il sud. Dalla stampa estera sono arrivate domande anche sulla gestione dei flussi migratori.
Italia, Giuseppe Conte parla alla nazione
Telegiornale 03.06.2019, 22:00
Da Roma, Lorenzo Buccella
Telegiornale 03.06.2019, 22:00