“Dimissioni” e “resa dei conti”: il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol si trova mercoledì con le spalle al muro sia da parte dell’opposizione che del suo stesso partito dopo aver tentato di imporre la legge marziale martedì. Sotto pressione è stato costretto a revocare la misura.
Yoon, il cui indice di popolarità era già estremamente basso, aveva annunciato l’introduzione della legge marziale in un discorso a sorpresa nella tarda serata di martedì, accusando l’opposizione di costituire “forze ostili allo Stato” in un contesto di disaccordo sul bilancio dello Stato.
All’annuncio della legge marziale, le truppe sono state dispiegate e gli elicotteri dell’esercito sono atterrati sul tetto del Parlamento. Tuttavia, i deputati sono riusciti ad approvare una risoluzione che chiedeva l’abrogazione del provvedimento, che Yoon ha infine accettato dopo diverse ore, mentre fuori dal Parlamento migliaia di manifestanti si erano riuniti per chiedere ritiro della risoluzione e dimissioni di Yoon.
https://www.rsi.ch/s/2407224
Impeachment, l’opposizione già attiva
L’imposizione della legge marziale, la prima nel Paese da oltre 40 anni, ha comportato la sospensione della vita politica, la chiusura del Parlamento e il controllo dei media. Questo annuncio ha generato preoccupazione e disapprovazione in tutto il mondo, in particolare negli Stati Uniti, principale alleato di Seul nella lotta contro la Corea del Nord, e in Cina.
Dal canto suo, il principale partito di opposizione, il Partito Democratico, ha chiesto le “dimissioni” di Yoon e ha pure comunicato di aver avviato la mozione per l’impeachment, il cui voto dovrebbe arrivare entro la fine della settimana. Il partito ha quindi aggiunto: “Presenteremo una denuncia per ribellione” contro il presidente, i ministri della Difesa e degli Interni e “figure chiave dell’esercito e delle forze dell’ordine, come il comandante della legge marziale e il capo della polizia”.
Il partito di Yoon, il Partito del Potere Popolare, ha sottolineato mercoledì che il presidente deve essere chiamato a rispondere delle sue azioni. “Il presidente deve spiegare immediatamente e dettagliatamente questa tragica situazione”, ha dichiarato Han Dong-hoon, leader del suo partito, alla televisione, sottolineando che “tutti i responsabili dovranno essere chiamati a rispondere”.
E secondo l’agenzia di stampa statale Yonhap, il capo dello staff del presidente e i principali consiglieri presidenziali hanno “presentato in massa le loro dimissioni”. In mattinata è giunta anche la notizia delle dimissioni del ministro della Difesa sudcoreano Kim Yong-hyun, che si è scusato “per aver causato la pubblica preoccupazione” in merito al tentativo del presidente Yoon Suk-yeol di imporre la legge marziale.
“Ho offerto la mia volontà di dimettermi al presidente, assumendomi la responsabilità dei disordini provocati dalla legge marziale di emergenza”, ha detto Kim in una nota ai media, rilanciata dalla Yonhap. Il partito Democratico, all’opposizione malgrado controlli il Parlamento, ha promosso una mozione per metterlo sotto accusa, seconda mossa del suo genere dopo quella di impeachment già depositata contro Yoon.
Sciopero generale a tempo indeterminato
Nel frattempo, la Confederazione coreana dei sindacati, il più grande organismo intersindacale del Paese con circa 1,2 milioni di iscritti, ha indetto uno “sciopero generale a tempo indeterminato” fino alle dimissioni di Yoon, affermando che egli ha “firmato la sua fine al potere”.
In un contesto di difficoltà nell’adozione del bilancio, martedì Yoon ha giustificato la misura affermando di voler “eliminare gli elementi ostili allo Stato” e “proteggere la liberale Corea del Sud dalle minacce poste dalle forze comuniste nordcoreane”.
Tra le altre cose, ha puntato il dito contro una “dittatura legislativa” e ha accusato i membri dell’opposizione di bloccare “tutti i bilanci essenziali per le funzioni primarie della nazione”. L’esercito aveva dichiarato dal canto suo che avrebbe obbedito solo agli ordini del presidente.
Il leader dell’opposizione Lee Jae-myung, che ha perso per poco le elezioni presidenziali contro Yoon nel 2022, ha definito “illegale” la misura imposta da Yoon e ha indetto una manifestazione fuori dal Parlamento. La Casa Bianca ha dichiarato invece di non essere mai stata a conoscenza delle intenzioni di Yoon, molto vicino alle posizioni di Washington.
Corea del Sud, legge marziale revocata
Telegiornale 04.12.2024, 12:30
La Corea del Sud piomba nel caos
Telegiornale 03.12.2024, 20:00
Seul instabile: le conseguenze internazionali
SEIDISERA 04.12.2024, 18:00
Contenuto audio