I "Panama Papers", documenti compromettenti dello studio legale Mossack Fonseca fatti pervenire due anni fa ai media di tutto il mondo, hanno provocato venerdì una delle loro vittime più illustri, costringendo alle dimissioni il primo ministro del Pakistan, Nawaz Sharif.
Al termine dei lavori di una Commissione di inchiesta, un tribunale della Corte Suprema ha reso nota una sentenza firmata all'unanimità da cinque giudici, in cui si ordina l'immediata destituzione di Sharif dal suo incarico per occultamento illegale di beni, arricchimento illecito e disonestà, in associazione con un figlio, una figlia e altri parenti.
Il verdetto, che era stato ampiamente previsto dagli analisti locali, implica inoltre l'interdizione dell'imputato da incarichi pubblici e quindi la perdita del seggio all'Assemblea nazionale. La sua uscita di scena ha automaticamente causato lo scioglimento del Governo e creato lo spazio per la designazione di un nuovo candidato premier da sottoporre all'approvazione dell'Assemblea Nazionale.
ATS/Reuters/EnCa