La visita di Volodymyr Zelensky negli Stati Uniti ha coinciso con l'annuncio da parte di Washington di una nuova fornitura di armi all'Ucraina, di cui fa parte anche il sistema di difesa antiaerea Patriot. Ma di cosa si tratta? Non di un mezzo per contrastare i droni suicidi iraniani che la Russia sta utilizzando per colpire in particolare le infrastrutture energetiche ucraine, come spiegato al Radiogiornale della RSI dall'esperto del Politecnico di Zurigo Mauro Gilli.
Si tratta di un sistema concepito negli anni '60 e successivamente aggiornato a più riprese. La versione attuale, PAC-3, è considerata particolarmente performante. Si compone di un radar e di diverse stazioni di lancio con quattro missili ognuna, missili capaci di seguire attivamente e colpire bersagli "ad alta quota come missili balistici o aerei nemici", spiega Gilli. Quanto il loro uso potrà influire sulla guerra in corso è "una domanda importante ma difficile", afferma l'esperto, "perché dalle informazioni disponibili sembra che Washington fornirà una sola batteria, con una capacità quindi limitata" alla difesa della capitale o di altri punti nevralgici. Consegna e addestramento dei soldati chiamati a usarla, inoltre, richiederanno del tempo e quindi a breve "non c'è da aspettarsi un grande cambiamento".
Nella riflessione sull'uso, inoltre, rientrano ragionamenti sui costi e le disponibilità di missili, che "sono limitate", spiega Gilli, perché gli Stati Uniti hanno fornito i Patriot a una ventina di Paesi, fra cui gli alleati in Medio Oriente come Arabia Saudita e Israele ma anche e in particolare i Paesi asiatici confrontati con la minaccia cinese e nordcoreana, ovvero Taiwan, Giappone e soprattutto Corea del Sud. La Svizzera, aggiungiamo, ha pure deciso di acquistarne una batteria, del valore di oltre 3 miliardi di franchi.
Kiev, quindi, dovrà servirsene con parsimonia, tanto più che il singolo missile vale milioni e che quindi non ha senso usarlo contro gli Shahed di fabbricazione iraniana, che di franchi ne costano appena 20'000 l'uno. La spesa si giustifica quindi solo per contrastare missili balistici, caccia o bombardieri.
Ma perché allora Mosca ha già diffidato Washington dal fornire i Patriot all'Ucraina? Per Gilli "vanno ad aumentare le capacità difensive di Kiev" ma la motivazione è soprattutto simbolica: "Gli Stati Uniti così danno uno dei loro sistemi di arma più avanzati e questo può suggerire un coinvolgimento americano che andrà ad allargarsi in futuro".