Nelle zone dei Balcani occidentali sconvolte dalle inondazioni record degli ultimi giorni - provocate dal ciclone Tamara, a causa del quale ha piovuto ininterrottamente per diversi giorni - la situazione registra timidi segnali di miglioramento, anche se resta l'emergenza legata alla piena dei grandi fiumi, a cominciare dalla Sava. Proprio per questo motivo, molti villaggi che si trovano lungo il suo corso sono stati evacuati in maniera preventiva. Le vittime, stando a un bilancio provvisorio, sono una cinquantina – trenta in Bosnia, venti in Serbia e una in Croazia.
Ma il numero dei morti è purtroppo destinato a crescere, una volta che sarà terminato il deflusso delle acque che hanno allagato ogni cosa per chilometri e chilometri. E c'è paura per le mine delle tante guerre balcaniche dissotterrate da erosioni e smottamenti.
In azzurro scuro l'estensione delle inondazioni
In Serbia, Bosnia-Erzegovina e Croazia le condizioni meteo sono decisamente migliorate, con tempo soleggiato e temperature in leggera ripresa. Ciò favorisce le operazioni di soccorso, considerando che vaste zone sono tuttora completamente sommerse e isolate. Le persone evacuate sinora sono oltre sessantamila.
Red. MM/ATS/ANSA/EnCa/mrj/CSI
Una raccolta di fondi per i Balcani è stata aperta dalla Catena della solidarietà
Le inondazioni nei Balcani occidentali
RG 07.00 del 19.05.2014 - Il servizio di Dragan Petrovic
RSI Info 19.05.2014, 16:37
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RG 18.30 del 19.05.2014 Il servizio di Simone Previatello
RSI Info 19.05.2014, 21:36
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