Il prossimo anno l'Unione darà all'Ucraina 1,5 miliardi di euro al mese in aiuti finanziari per le esigenze base dello stato. Complessivamente il sostegno sarà quindi di 18 miliardi di euro. Lo ha annunciato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen al termine del Consiglio Europeo.
La presidente dell'UE ha sottolineato che l'esigenza dell'Ucraina sarà di circa 3-4 miliardi al mese e che l'Unione europea non sarà la sola a contribuire, visto che il resto verrà "dagli Stati Uniti e dalle istituzioni internazionali".
Von der Leyen ha inoltre detto che è stato dato mandato ai ministri delle Finanze di sviluppare il meccanismo di finanziamento per Kiev in modo che possa ricevere fondi "in modo stabile e prevedibile". Inoltre tutti i leader dell'UE sono concordi sulla necessità di sborsare tutti e nove i miliardi di euro di aiuti già decisi entro la fine dell'anno.
La giornata dal fronte
Nella cronaca del conflitto, intanto, si impongono oggi le preoccupazioni per la diga Kakhovka nella regione meridionale di Kherson. Secondo il presidente ucraino Volodymir Zelensky il bacino, che alimenta un'importante centrale idroelettrica, sarebbe stato minato dai militari di Mosca. Ma il vice leader filorusso Kirill Stremousov nega e smentisce che le forze di Mosca abbiano in programma di distruggere la diga.
Dal campo di battaglia, una fonte ucraina citata dalla TV israeliana Kan sostiene che sono "almeno 10 gli iraniani uccisi negli attacchi di Kiev contro gli invasori". Le uccisioni sarebbero avvenute in due differenti attacchi nelle aree dove si trovavano gli iraniani. Sempre stando a fonti ucraine sarebbero un totale di 551 gli insediamenti liberati nella regione di Kharkiv e 88 nella regione di Kherson. Lo ha detto il vice capo dell'ufficio del presidente Kyrylo Tymoshenko in un briefing a Kiev, riferisce Ukrinform. Tymoshenko ha precisato che nelle zone liberate di Kherson vivono 11.827 civili.
Nel frattempo la grande fuga di cittadini dalla Russia per sfuggire al reclutamento si sarebbe "placata". A dirlo è il governatore della regione russa dell'Ossezia del Nord, Sergey Menyailo, ripreso da Novaya Gazeta Europa. I centri mobili di reclutamento dell'esercito russo installati al valico di frontiera "Verkhniy Lars", al confine tra Russia e Georgia, smetteranno di funzionare da domani. Il Servizio federale di frontiera ha tutte le informazioni necessarie e gli elenchi dei cittadini a cui è vietato lasciare il Paese", ha dichiarato Menyailo.
Il vertice europeo
Telegiornale 21.10.2022, 22:00