Diga distrutta, peggiora il bilancio delle vittime

Le autorità ucraine hanno rivisto domenica al rialzo il bilancio delle vittime, nei territori controllati da Kiev, a seguito delle inondazioni provocate dall’esplosione della diga di Kakhovka: sono sei le persone finora morte mentre oltre 30 risultano disperse. Nei territori controllati dalla Russia, Mosca in settimana ha riferito di otto morti e 13 dispersi.

La distruzione della diga sul Dnipro, avvenuta martedì, ha provocato torrenti d'acqua che si sono riversati sulle città e sui villaggi vicini al fiume, tra cui il capoluogo regionale Kherson, riconquistato dai soldati ucraini a novembre. Le due parti si accusano a vicenda del disastro, che ha colpito entrambe le sponde del fiume, ciascuna controllata da uno dei belligeranti.

Nelle aree sotto il controllo ucraino sono state sfollate circa 3'700 persone, mentre in quelle in mano alla Russia oltre 7'000. Sono inoltre centinaia di migliaia quelle rimaste senza elettricità o acqua corrente. L’acqua, nel frattempo, sta iniziando a ritirarsi e molte famiglie stanno tornando a casa per iniziare la conta dei danni. Tuttavia, nuove piogge previste per questi giorni potrebbero rendere ancora più critica la situazione.

Ingenti anche i danni ambientali, con quasi 450 tonnellate di olio combustibile riversatesi nelle acque del Dnipro e, poi, nel Mar Nero.