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Dipendenti VW in sciopero per salvare le loro fabbriche

È scattata l’agitazione sindacale che paralizzerà la produzione del principale costruttore di veicoli tedesco. La vertenza crea scompiglio in piena campagna elettorale in vista del voto di febbraio

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RG 07.00 del 02.12.2024 - La corrispondenza di Walter Rauhe

RSI Info 02.12.2024, 07:37

  • Keystone
Di: Reuters/ATS/EnCa 

Lunedì mattina i dipendenti della Volkswagen hanno dato il via a una serie di scioperi nelle fabbriche del gruppo in Germania per opporsi a migliaia di tagli di posti di lavoro previsti, con il rischio di una grave controversia industriale nel bel mezzo della campagna elettorale per le elezioni previste a fine febbraio.

Secondo il sindacato metalmeccanico IG Metall, che ha indetto l’azione, sono previste agitazioni negli stabilimenti in tutto il Paese, compresa la sede centrale del principale gruppo automobilistico europeo a Wolfsburg. Si tratta della prima tappa di un movimento sociale che potrebbe raggiungere proporzioni senza precedenti se la direzione e i rappresentanti dei lavoratori non riusciranno a trovare un accordo sulle misure per ripristinare la competitività del gruppo.

Simbolo delle difficoltà dell’industria tedesca, la crisi della Volkswagen assume una particolare risonanza nel bel mezzo della campagna elettorale per le elezioni parlamentari del 23 febbraio nella più grande economia europea. “Se necessario, sarà la lotta collettiva più dura che Volkswagen abbia mai visto”, ha avvertito la dirigenza dell’IG Metall, che si è detta pronta a un conflitto sociale come quello che la Germania “non vede da decenni”.

A settembre, la Volkswagen ha annunciato che stava preparando un drastico piano di risparmio, cercando di ridurre i costi di diversi miliardi di euro nei suoi stabilimenti tedeschi. Si sono svolti tre cicli di negoziati tra la direzione e i sindacati, senza alcun risultato. Il divario si è addirittura allargato venerdì, quando è stata respinta una controproposta sindacale volta a ridurre i costi senza chiudere gli impianti in Germania. Il gruppo ha deciso che l’offerta era “impraticabile”.

A novembre Thomas Schäfer, a capo della VW, il marchio più in difficoltà del gruppo che comprende pure Audi, Porsche, Seat e Skoda, ha ribadito che “dobbiamo ridurre la nostra capacità produttiva”. Secondo IG Metall, Volkswagen sta valutando la possibilità di chiudere tre fabbriche in Germania, il che sarebbe la prima volta nei suoi 87 anni di storia. Il produttore ha dieci siti produttivi nel Paese e circa 300’000 dipendenti, di cui 120’000 per il solo marchio VW.

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