Il Parlamento europeo, riunito giovedì a Strasburgo, ha bocciato, con 318 "no", 278 "sì" e 31 astensioni, la proposta di riforma delle normative sul diritto d'autore in base alle richieste dei diretti interessati (artisti ed editori tra gli altri) e di chi vuole contenere l'anarchia in internet, ma osteggiata dai giganti del digitale e dai paladini di una rete libera.
"E' stata una vittoria della democrazia", ha commentato con un comunicato il gruppo di pressione che riunisce Amazon, Apple, Facebook, Google e altri grandi nomi del settore tecnologico. Questi colossi, "che derubano i creatori di contenuti senza pagare le imposte" hanno solo vinto una battaglia, hanno invece sottolineato gli avversari. Il testo tornerà infatti sui banchi dell'emiciclo durante la sessione plenaria di settembre.
Subito dopo il voto Wikipedia Italia, che aveva oscurato le sue pagine in segno di protesta contro la riforma, è tornata ad essere visibile.
AFP/dg