L’Unione europea ha duramente criticato domenica il “livello di violenza senza precedenti” nell’est dell’Ucraina. Una squadra di osservatori dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) era stata presa di mira, sabato, da tiri di arma da fuoco, malgrado la tregua ufficialmente in vigore tra separatisti prorussi e forze governative.
Gli osservatori presi di mira si trovavano a circa 50 km a sud della città di Donetsk, bastione dei ribelli ma in un territorio sotto controllo delle truppe di Kiev. Nessuno è rimasto ferito ma gli operatori OSCE hanno lasciato immediatamente la regione.
L’UE segnala comunque recrudescenze “significative” delle violazioni del “cessate il fuoco” nella regione di Donetsk; tanto che lo scorso giovedì un osservatore è stato minacciato con un’arma da fuoco. Tutti questi “incidenti” che riguardano i collaboratori OSCE sono “inaccettabili” secondo Bruxelles. Frattanto, sempre sabato, oltre 10'000 persone sono scese in piazza per celebrare il secondo anniversario della proclamazione della “Repubblica popolare di Donetsk”.
ATS/AFP/Swing