Due scafisti siriani sono stati condannati oggi — venerdì — dal tribunale di Bodrum in Turchia a 4 anni e 2 mesi per "traffico di esseri umani", ma assolti dall'accusa di aver causato la morte delle cinque persone annegate con "deliberata negligenza".
Oltre ad Aylan, il bimbo curdo-siriano di tre anni la cui foto sulla spiaggia di Bodrum dopo l'annegamento ha sconvolto e indignato il mondo (vedi articoli correlati), hanno perso la vita pure la madre Rehan, il fratellino di cinque anni Galip e altre due persone.
I due condannati Muwafaka Alabash e Asem Alfrhad, il mese scorso, avevano accusato il padre del piccolo, Abdullah, di aver organizzato la traversata e guidato il barcone poi affondato, oltre ad aver negato con forza le accuse a loro carico. Abdullah è poi tornato nella città curdo-siriana di Kobane, da cui era scappato dagli attacchi dell'IS e dove ha seppellito la famiglia.
La condanna è giunta nel giorno della visita del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk che, a conclusione della sua tappa in Grecia, ha attraversato l'Egeo per incontrare il Governo di Ankara e convincerlo ad accelerare il rimpatrio degli irregolari. "I migranti in arrivo dalla Turchia sono ancora troppi" ha affermato.
I corridoi umanitari in Italia: Profughi siriani a Roma - Il racconto (da tvsvizzera.it)
Ansa/px