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Dossier Trump, OK di Londra

Il Daily Telegraph cita fonti statunitensi. A rischio i futuri rapporti tra Gran Bretagna e USA

  • 13 gennaio 2017, 14:11
  • 8 giugno 2023, 02:59
Trump ha dichiarato di non essere ricattabile dalla Russia per supposti festini hard o affari loschi

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Si complica il caso del dossier di 36 pagine realizzato dall'ex 007 britannico Christopher Steele sui rapporti tra Donald Trump e la Russia, che contiene, tra l'altro, accuse non verificate su ipotetiche "armi di ricatto a luci rosse" in mano a Mosca nei confronti del neo presidente statunitense. "Fonti americane", citate dal Daily Telegraph online, sostengono che un via libera dall'interno del governo britannico avrebbe preceduto la consegna del dossier da parte di Steele all'FBI. Un sospetto che minaccia di minare i rapporti futuri fra la compagine di Theresa May e l'ormai entrante presidente USA.

L'incartamento venuto alla luce sui media due giorni fa era già da tempo a conoscenza dell'FBI che, stando alle fonti del Telegraph, avrebbe ricevuto mesi fa da funzionari governativi di Londra "il permesso" di mettersi in contatto con Steele: un veterano dello spionaggio che fonti d'intelligence citate dalla stampa britannica insistono a presentare come un professionista rispettato e che risulta aver investigato per mesi dopo essere stato assoldato "privatamente" da avversari politici di Trump al fine di trovare materiale per screditarlo.

Lo stesso Telegraph d'altronde sottolinea come l'ambasciata russa a Londra giovedì abbia contestato l'idea che Steele - eclissatosi in queste ore per paura o per prudenza - possa essere considerato un "ex agente", additandolo al contrario come un operativo dell'MI6 di fatto tuttora attivo.

ATS/M. Ang.

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