Per due giorni a Washington, il presidente americano Joe Biden ha convocato virtualmente 111 capi di Stato per un vertice sulla democrazia. Un summit sui valori democratici, in declino e minacciati, mentre sullo sfondo continua il braccio di ferro americano con Cina e Russia.
Insomma, la democrazia è in pericolo e Joe Biden invita al suo capezzale i leader del mondo libero: “La democrazia ha bisogno di campioni, di esempi... Ho voluto ospitare questo vertice perché qui negli Stati Uniti sappiamo bene, che rinnovare la nostra democrazia e rafforzare le istituzioni richiede uno sforzo costante” ha detto il presidente statunitense.
A quasi un anno dall’attacco al Campidoglio e con i diritti di voto sotto assedio in molti Stati, la più grande democrazia del mondo non pare affatto in salute. L’indice internazionale ha visto scivolare gli Stati Uniti al 50esimo rango tanto che il presidente ha citato Lincoln a Gettysburg: "La democrazia - il governo del popolo, dal popolo, per il popolo – a volte può essere fragile ma è resiliente. È capace di correzione di migliorarsi, eh sì… la democrazia è difficile lo sappiamo bene”.
La libertà è minacciata ovunque, mentre modelli autarchici e populisti cercano di dimostrarsi alternative di successo. Una visione sottolineata anche dalla presidente dell’Unione Europea Ursula von der Leyen: “Il terreno più fertile per minacciare la democrazia è quando la disinformazione mirata distorce la percezione del mondo”.
Al summit ha preso parte anche il consigliere federale Guy Parmelin, che da parte sua ha affermato come “la complessità dei problemi che dobbiamo affrontare ci illude di soluzioni tecnocratiche senza fondamenta democratiche”.
L’obiettivo è formulare proposte concrete per combattere autoritarismo, corruzione e difendere i diritti umani. Al vertice sono invitati stati come Brasile, Congo o Polonia, non ci sono Cina, Russia, Ungheria, Turchia o Arabia Saudita.
E accanto alla videoconferenza non si scordano il blocco di Stati – oggi 6 - che boicotteranno diplomaticamente i Giochi olimpici di Pechino e lo sforzo della NATO per difendere la sovranità nazionale in Ucraina minacciata da Mosca.
Il timore è quello di risultare generici, se non scontati, ma è una battaglia per cuori e menti, per i valori democratici che Joe Biden vuole portare avanti pur consapevole che il rischio è quello di far avvicinare i rivali, antiliberali, anziché metterli all’angolo.