E' morto a Roma, all'età di 81 anni, il cardinale australiano George Pell, prefetto emerito della Segreteria per l'Economia, dopo essere stato arcivescovo di Melbourne e di Sydney. Il porporato non ha superato le complicazioni causate da un intervento chirurgico all'anca. Nei giorni scorsi aveva partecipato in Vaticano ai funerali del Papa emerito Benedetto XVI.
Pell fu posto da Papa Francesco, il 24 febbraio 2014, alla guida della nuova Segreteria per l'Economia e di fatto a capo delle riforme economiche intraprese dal Pontefice. Il 29 giugno 2017, però, la polizia australiana confermò l'imminente stato d'accusa per il cardinale Pell per "gravi reati sessuali" su minori, fra i quali quello di uno stupro, che sarebbero stati commessi negli anni settanta, quando Pell era parroco nella sua città natale, Ballarat.
L'11 dicembre 2018 Pell fu giudicato colpevole di abusi sessuali su due chierichetti di 13 anni dalla giuria della County Court dello Stato di Victoria e il 13 marzo 2019 condannato a una pena detentiva di sei anni. Il cardinale, che si è sempre dichiarato innocente, annunciò quindi il ricorso in appello, ricorso che fu respinto e la condanna confermata. E per il porporato si aprirono le porte del carcere.
Tuttavia, nel novembre successivo, alla luce dei numerosi vizi formali nelle procedure processuali segnalati dal giudice Mark Weinberg, la Corte Suprema dell'Australia ammise la richiesta di appello presentata da Pell. E il 7 aprile 2020 il cardinale fu prosciolto all'unanimità dalla stessa Corte e rilasciato dopo più di un anno d'incarcerazione.
In una recentissima intervista, Papa Francesco aveva riconosciuto pubblicamente i meriti di Pell a proposito della riforma delle finanze vaticane. "Io ho dato indicazioni soltanto - ha detto Bergoglio lo scorso 18 dicembre -. Ma l'organizzare questo che, grazie a Dio, sta andando bene con il Consiglio dell'Economia, con il Segretariato all'Economia. Tutto questo lo ha visto chiaro il cardinale Pell", ha spiegato il sommo Pontefice.