Erdogan fa appello all'unità

Recep Tayyip Erdogan, riconfermato per altri 5 anni alla guida della Turchia, ha iniziato il suo terzo mandato da presidente con un appello all'unità.

"Mettiamo da parte i rancori e la rabbia di questo periodo elettorale", ha detto a una platea di capi di Stato e di governo stranieri, che ha salutato per nome, uno per uno. "Ci aspettiamo che l'opposizione agisca con senso di responsabilità per il benessere e la democrazia della Turchia", ha proseguito, prima di chiedere "ai partiti" ma anche "a giornalisti, scrittori, alla società civile, agli artisti di riconciliarsi con la nazione". Senza menzionare le decine di migliaia di rappresentanti di tutte queste categorie che sono dietro le sbarre.

Dopo il giuramento in Parlamento, il presidente turco, 69 anni, di cui 20 al potere, ha visitato il mausoleo di Atatürk da dove ha brevemente salutato "una nuova era". Ha anche promesso di non allontanarsi dallo stato di diritto e dai principi laici della repubblica fondata da Mustafa Kemal Ataturk 100 anni fa. In piedi accanto alla moglie Emine, ha promesso di abbracciare tutti i segmenti della società. "Abbracceremo tutti gli 85 milioni di persone, indipendentemente dalle loro idee politiche, origini, credo o sette", ha detto "La Turchia ha bisogno di unità e solidarietà più che mai", ha aggiunto.

Sempre sabato, Erdogan ha presentato un nuovo governo quasi completamente rinnovato, in particolare negli esteri e nella difesa, mentre per rilanciare l'economia è stato chiamato un esperto, Mehmet Simsek, 56 anni, il cui nome circolava da giorni. Tra i nomi spicca anche quello di Hakan Fidan, ex capo del MIT, il servizio di intelligence turco, che prende il timone degli Affari Esteri per sostituire Mevlut Cavusoglu.