Tensioni fra Taipei e Pechino

Esercito di Taiwan in “stato di massima allerta”

Lo ha comunicato il ministero della difesa, dopo aver individuato una portaerei cinese a sud dell’isola

  • 2 ore fa
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Soldati dell'esercito taiwanese

  • Keystone
Di: AFP/ATS/RSI Info 

L’esercito taiwanese domenica è stato messo “in stato di massima allerta”, dopo che è stata individuata una portaerei cinese a sud dell’isola, Lo ha annunciato il Ministero della Difesa taiwanese in un comunicato, spiegando che: “La portaerei cinese Liaoning è entrata nelle acque vicino al Canale di Bashi e probabilmente si sta dirigendo verso il Pacifico occidentale”. L’esercito rimane “in allerta, pronto a reagire se necessario”, si legge ancora nella nota citata dalle agenzie di stampa internazionali.

Negli ultimi anni Pechino ha intensificato la sua pressione militare e politica su Taiwan.La Cina non ha mai rinunciato all’idea di usare la forza militare per riprendere il controllo dell’isola, che considera parte del suo territorio e che un giorno dovrebbe essere annessa.

Negli ultimi due anni ha organizzato tre manovre miltari su larga scala, utilizzando la sua aviazione e la sua marina per circondare l’isola, che è gestita da un Governo autonomo.Pechino invia anche navi da guerra e jet da combattimento per pattugliare l’area quasi quotidianamente.

Scarse relazioni tra Pechino e Taipei

Le relazioni tra Pechino e Taipei sono ai minimi termini dal 2016, quando Tsai Ing-wen è diventata presidente di Taiwan, e poi il suo successore Lai Ching-te quest’anno. Lai, entrato in carica a maggio, si è impegnato giovedì a “resistere all’annessione cinese” dell’isola o “all’invasione della (sua) sovranità”, in occasione della Giornata nazionale di Taiwan. Pechino, che descrive Lai come un “separatista”, ha reagito avvertendo che le “provocazioni” del presidente taiwanese porteranno al “disastro” il suo popolo.

01:55

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Telegiornale 10.10.2024, 12:30

La portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha dichiarato che il discorso di Lai “rivela (...) la sua sinistra intenzione di aggravare le tensioni nello Stretto di Taiwan a causa di interessi politici personali”.

Lo status quo

Venerdì il segretario di Stato americano Antony Blinken ha messo in guardia la Cina da qualsiasi “provocazione” nei confronti di Taiwan. “Il mondo intero ha interesse a mantenere la pace e la stabilità, a preservare lo status quo, a evitare qualsiasi tipo di conflitto che potrebbe sconvolgere elementi essenziali dell’economia globale”, ha sottolineato.

Washington ha riconosciuto Pechino al posto di Taipei come potenza legittima dal 1979, ma rimane il più potente alleato di Taiwan e il suo principale fornitore di armi.

Un alto funzionario statunitense intervistato mercoledì ha affermato che la Cina potrebbe utilizzare le celebrazioni taiwanesi di giovedì per giustificare l’organizzazione di esercitazioni militari.

Secondo il Ministero della Difesa taiwanese, nell’arco di 24 ore, da mercoledì a giovedì, sono stati individuati intorno all’isola 27 aerei militari e nove navi militari cinesi.

Le dispute tra Pechino e Taipei risalgono alla lunga e sanguinosa guerra civile tra i combattenti comunisti guidati da Mao Tse-tung e le forze nazionaliste di Chiang Kai-shek.

Sconfitti dai comunisti, che il 1° ottobre 1949 fondarono la Repubblica Popolare Cinese, i nazionalisti della Repubblica di Cina fuggirono con molti civili a Taiwan, una delle uniche parti del territorio nazionale non conquistate dalle forze di Mao Tse-tung.

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