Le elezioni europee sono state caratterizzate da una forte ascesa dei partiti di estrema destra e da una brusca battuta d’arresto dei partiti al Governo nelle due principali potenze del Vecchio continente: Germania e Francia. In quest’ultima, l’ascesa del Rassemblement National, che ha totalizzato oltre il 31% delle preferenze – più del doppio del partito Renaissance della maggioranza presidenziale – ha portato addirittura Macron a sciogliere l’Assemblea nazionale per indire nuove elezioni legislative tra giugno e luglio. Sebbene pesantemente sconfitto, il cancelliere Olaf Scholz esclude invece di fare lo stesso in Germania.
A crescere però, a livello europee, è stato anche il centrodestra. Si prevede quindi che la “grande coalizione” centrista composta dal gruppo del Partito popolare europee, dai socialdemocratici e dai Centristi, all’interno della quale tradizionalmente si forgiano i compromessi al Parlamento europeo, manterrà la sua maggioranza.