L’Europa al voto per cercare nuovi equilibri

Una ventina di Paesi dell’Unione Europea (UE) elegge domenica i propri membri del Parlamento europeo, concludendo una maratona elettorale che potrebbe ridisegnare gli equilibri politici. Si prevede che l’estrema destra dovrebbe guadagnare terreno in varie nazioni.

Sono oltre 360 i milioni gli europei chiamati alle urne per eleggere 720 membri del Parlamento “comunitario”. In Estonia è stato possibile votare (elettronicamente) fin dal lunedì 3 giugno, mentre i Paesi Bassi hanno aperto i seggi giovedì con stime che confermano un’impennata del partito di estrema destra di Geert Wilders. In Italia, le votazioni sono iniziate sabato (come pure in vari altri Stati come Malta, Slovacchia) e proseguono domenica. Il partito Fratelli d’Italia (FDI) della premier Giorgia Meloni resta il chiaro favorito e potrebbe inviare 22 eurodeputati alla Camera, rispetto ai sei attuali.

In Francia, i sondaggi hanno valutato possibile una storica vittoria del Rassemblement National (RN), molto più avanti della lista del partito del presidente francese Emmanuel Macron. In Germania si prevede che i conservatori arrivino in netto vantaggio, mentre i socialdemocratici e l’AfD dovrebbero essere testa a testa.

Molti aventi diritto europei hanno già concluso la fatica elettorale. Se gli estoni hanno scelto i loro deputati da lunedì, gli olandesi hanno votato giovedì, venerdì è stata la volta di Irlanda e Repubblica Ceca (che hanno potuto votare anche ieri, sabato). E sabato si sono aperte le urne in Lettonia, Slovacchia, Malta e Italia - con quest’ultima e la Cechia a essere le sole a concedere la possibilità di andare ai seggi per due giorni.

Oggi, domenica 9, sarà comunque il vero “election day”, con tutti gli altri Stati membri chiamati a esprimersi con la scheda di voto, portando ai seggi più di due terzi dell’intero elettorato comunitario. E in Italia si vota pure per scegliere chi guiderà il Piemonte e per eleggere numerose amministrazioni comunali, tra cui sei capoluoghi di regione (Firenze, Bari, Cagliari, Perugia, Campobasso e Potenza); in Bulgaria, invece, i cittadini sono chiamati a votare per le elezioni legislative ed è la sesta volta in tre anni.