Approfondimento

Le elezioni europee della Germania, tra AfD e 16enni al voto

Per la prima volta anche i minorenni potranno esprimersi e secondo i sondaggi tendono a sostenere l’estrema destra

  • 7 giugno, 05:37
  • 9 giugno, 10:57
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L'AfD attira i giovani

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Di: Stefano Grazioli

Nonostante i recenti scandali che hanno coinvolto i due candidati di punta alle elezioni europee, Maximilan Krah e Peter Bystron, l‘AfD (Alternative für Deutschland) rimane alla vigilia del voto per Strasburgo il secondo partito tedesco, dietro i conservatori della CDU guidata da Friedrich Merz. Il partito di estrema destra è dato infatti intorno al 16%, lontano dall’Unione, ma sempre davanti alle formazioni di governo, i socialdemocratici della SPD, 14%, i Verdi, 13%, e i Liberali della FDP, 4%. La cosiddetta Coalizione Semaforo del cancelliere Olaf Scholz è trascinata verso il basso soprattutto dai Grünen (-7,5% rispetto alle ultime elezioni europee del 2019), ma anche la SPD (-1,8%) e la FPD (-1,4%) sono in difficoltà. Se la CDU è più o meno stabile (+0,1%), l’Alternative für Deutschland farebbe comunque un balzo in avanti (+5%). I dati dell’ultimo sondaggio dell’istituto INSA sono più o meno analoghi a quelli degli altri precedenti di altri istituti e fotografano quindi in maniera precisa la situazione tedesca.

Il voto ai sedicenni

Al prossimo appuntamento del 9 giugno in Germania votano per la prima volta gli elettori che hanno compiuto 16 anni, allargando così di circa 1,4 milioni di persone il bacino totale degli aventi diritto. La decisione è stata presa nel 2022 dal governo Scholz con il voto contrario di CDU e AfD. Sebbene non ci siano ricerche ufficiali sulle intenzioni di voto dei sedicenni, secondo uno studio pubblicato un paio di settimane fa il 22% dei giovani tra i 14 e i 29 anni voterebbe per l’estrema destra. I risultati non sarebbero però davvero rappresentativi, allo stesso modo di quelli usciti da una simulazione del voto giovanile under 16 in tutta la Germania, che ha coinvolto 60’000 ragazzi e ha mostrato come l’AfD nelle regioni orientali del paese sia il partito di maggior presa, con percentuali di addirittura del 38% in Brandeburgo. Questa è una delle tre regioni orientali, insieme con Turingia e Sassonia, dove il prossimo autunno si voterà per i parlamenti locali. Qui l’Alternative für Deutschland è in testa davanti a tutti i partiti, considerando tutto il corpo elettorale al di là delle fasce d’età.

L’obbiettivo delle regionali

Le elezioni europee non sono per l’AfD in ogni caso l’obbiettivo primario. Gli screzi con gli altri partiti di estrema destra e l’espulsione dal gruppo Identità e democrazia, a cui partecipano anche la Lega di Matteo Salvini e il Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella, sono stati il risultato dell’estremizzazione della campagna elettorale interna, più importante per il partito di Alice Weidel e Tino Chrupalla in vista appunto del voto a settembre. In Turingia (30%), Brandeburgo (25%) e Sassonia (34%) l’Alternative für Deutschland ha intenzione di fare il pienone e vuole giocare un ruolo fondamentale nella formazione dei rispettivi governi regionali. Sino ad ora, sia a livello di Bund che di Länder, l’estrema destra è stata lasciata ai margini, ma è possibile che i tempi di questa conventio ad excludendum siano agli sgoccioli. La CDU di Friedrich Merz ha escluso ogni tipo di collaborazione con l’AfD, ma sul lungo periodo, soprattutto se l’Alternative continuerà ad avere un consenso elevato in determinate regioni, non possono essere esclusi certo cambiamenti di rotta. Gli esempi di alleanze tra estremisti di destra e moderati già visti in Europa sono diversi, dall’Italia all’Austria passando per i Paesi Bassi.

Il fattore BWS

Per l’AfD il voto del 9 giugno è in sostanza un test che visti i sondaggi della vigilia, sebbene non rosei magari come quelli di un paio di mesi fa, consentiranno comunque di cantare vittoria dato che il risultato sarà probabilmente migliore di quello del 2019: la pandemia, la guerra in Ucraina, la questione dell’immigrazione e la fragilità della cornice geopolitica internazionale hanno portato in questi anni acqua al mulino dei nazionalpopulisti. In Germania però l’Alternative für Deutschland ha trovato la concorrenza del Bündnis Sarah Wagenknecht, partito fondato dalla ex leader della sinistra tedesca della Linke, che è accreditata per le europee di circa il 7% e che alle regionali autunnali può conquistare nuovi elettori, sottraendoli a tutti i partiti. Per gli equilibri locali, come in Turingia, dove i sondaggi danno il BWS al 16%, ciò significa un rimescolamento di carte che potrebbe dare nuove inedite alleanze, sia a destra che a sinistra.  

Elezioni europee al via

Telegiornale 06.06.2024, 20:00

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