Alla vigilia del voto europeo del 9 giugno l’Alternative für Deutschland (AfD), il partito di estrema destra guidato da Alice Weidel e Thomas Chrupalla, sta attraversando uno dei momenti più difficili dalla sua fondazione, avvenuta nel 2013. Proprio i candidati di punta alle elezioni di Strasburgo, Maximilian Krah e Peter Bystrom, sono finiti nell’occhio del ciclone, mediatico e giudiziario, costringendo i vertici del partito ad escluderli di fatto dalla campagna elettorale, mantenendoli comunque in lista. Nei giorni scorsi inoltre Björn Höcke, uno dei leader dell’ala più radicale in Turingia, dove si voterà a livello regionale in autunno, è stato condannato a una pena pecuniaria per aver utilizzato parole naziste, mentre a un altro deputato al Bundestag, Hannes Gnauck, responsabile del settore giovanile della AfD (JA, Junge Alternative) è stata tolta l’immunità a causa di un procedimento disciplinare avviato ai tempi in cui serviva nella Bundeswehr, l’esercito tedesco. In questo contesto, la scorsa settimana la giustizia tedesca ha decretato che il partito può essere considerato estremista e sorvegliato quindi dal Verfassungsschutz, l’Ufficio per la protezione della Costituzione, ossia i servizi segreti interni.
Spionaggio e corruzione
Soprattutto i casi di Krah e Bystrom hanno suscitato grande scalpore anche a livello interazionale proprio per le accuse che li hanno coinvolti in episodi di presunto spionaggio e corruzione: uno degli assistenti di Krah al parlamento europeo sarebbe stato infatti al soldo dell’intelligence di Pechino; Bystrom avrebbe invece ricevuto denaro dal portale di informazione con sede a Praga, Voice of Europe, legato a Mosca tramite uno dei suoi finanziatori, l’oligarca ucraino Victor Medvedchuk, buon amico di Vladimir Putin e padrino di una delle figlie. Oltre alle vicende giudiziarie, nelle quali gli interessati hanno negato ogni addebito e le indagini sono in corso, a creare scompiglio sino all’allontanamento di Krah dal direttivo del partito, sono state le dichiarazioni di quest’ultimo in cui è arrivata l’ennesima relativizzazione del nazismo. L’affermazione che non tutte le SS sarebbero state criminali ha visto la reazione del Rassemblement National (RN), formazione dell’estrema destra francese nello stesso gruppo della AfD al parlamento europeo, che ha annunciato la cessazione della collaborazione.
Strategia e sondaggi
In vista della tornata elettorale il duo dell’AfD, Weidel e Chrupall, ha optato quindi per annullare la visibilità dei candidati compromessi, tenendoli però in corsa. Il voto europeo non è così importante per l’AfD come quello di settembre, in cui gli elettori di tre Länder della ex Germania est, Brandenburgo, Sassonia e Turingia, saranno chiamati al rinnovo dei parlamenti regionali. Dall’inizio di gennaio, dopo l’esplosione dello scandalo della riunione in un hotel di Potsdam in cui l’estremista identitario austriaco Martin Sellner aveva esposto i suoi piani di remigrazione, il rimpatrio forzato di immigrati nei loro paesi d’origine, davanti a un pubblico in cui erano presenti anche esponenti dell’AfD, il partito è sceso nei sondaggi a livello nazionale, ma si è mantenuto ben solido nelle regioni in questione. Se nel primo caso è accreditata di circa il 16% (in calo da oltre il 20% dell’inizio dell’anno, ma bel oltre il 10% ottenuto alle elezioni del 2021), nelle regioni della vecchia DDR viaggia anche oltre il 30% e non sembra aver risentito dei polveroni recenti e attuali.
Fattore BSW
L’Alternative für Deutschland, che nel corso degli anni si è radicalizzata sia nei contenuti che nel linguaggio, seguendo una ben precisa strategia politica e mediatica, pare in definitiva aver consolidato un largo consenso, in particolare nei Länder orientali, difficile da scalfire. Gli scandali interni e internazionali possono incidere sugli eventuali nuovi elettori, non sull’ampio zoccolo duro che si è allargato grazie anche alle posizioni estremiste. Il fattore probabilmente più importane che ha causato la discesa nei sondaggi, a ovest maggiormente più che a est, è stata l’entrata in scena del Bündnis Sarah Wagenknecht (BSW), nuova formazione fondata dall’ex leader dell’estrema sinistra della Linke: con il 7% a livello nazionale e tra il 10% e il 15% in Brandenburgo, Sassonia e Turingia, il partito sta erodendo le posizioni di tutti gli avversari, anche quelli della AfD. Le elezioni europee di giugno saranno per AfD e BSW solo un test prima del voto autunnale che rischia di cambiare gli equilibri politici regionali attuali.
RG 7:00 del 23.05.2024: da Berlino, Walter Rahue
RSI Info 23.05.2024, 10:57
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Afd espulsa dal gruppo Identità e democrazia
Telegiornale 23.05.2024, 20:00