Friedrich Merz, futuro cancelliere della Germania, ha fornito mercoledì i dettagli per la costituzione del prossimo Governo. L’esecutivo tedesco sarà composto dal partito vincente, l’Unione cristiano democratica (CDU-CSU), e dal partito Socialdemocratico (SPD).
La CDU ha organizzato un congresso del partito per il 28 aprile, a Berlino. Contestualmente l’SPD terrà un referendum sul patto tra gli iscritti. In seguito Julia Klöckner, presidente del Bundestag, e i gruppi parlamentari dovranno definire un calendario per l’elezione del cancelliere federale, probabilmente a partire dal cinque di maggio. “La Germania avrà un Governo forte e capace”, ha dichiarato Friedrich Merz, presentando l’intesa tra conservatori e socialdemocratici, ricordando che “il centro politico è nella condizione di affrontare e risolvere i problemi del Paese”.
Le nuove politiche: immigrazione, guerra commerciale, sicurezza, energia e molto altro
Merz ha anche annunciato una stretta sull’immigrazione: “Abbiamo intenzione di intraprendere un nuovo corso nella politica migratoria”. “Vogliamo porre fine all’immigrazione irregolare”, continua il futuro cancelliere, specificando che “saranno effettuati controlli alle frontiere nazionali e le richieste di asilo saranno respinte”. Non solo il respingimento dei richiedenti l’asilo: “Lanceremo un’offensiva per i rimpatri”. E ancora: “Porremo fine ai programmi di ammissione volontaria, sospenderemo i ricongiungimenti familiari e aumenteremo significativamente il numero di paesi di origine sicura”. Merz auspica anche una modifica della legge per le naturalizzazioni: “Sarà nuovamente possibile solo dopo cinque anni”.
Anche la sicurezza sarà uno dei cardini della politica tedesca: “consentiremo alle autorità di sicurezza di conservare gli indirizzi IP (Internet Protocol, un codice numerico che identifica in modo univoco un dispositivo connesso a internet) per tre mesi”.
In un clima di guerra commerciale causato dai dazi imposti da Donald Trump, tra i desideri del nuovo esecutivo tedesco figura la volontà di trovare un accordo di medio termine per il libero scambio con gli Stati Uniti. Nel breve periodo i partiti al Governo vogliono evitare conflitti con gli USA, cercando di focalizzare l’impegno su una riduzione delle tasse su entrambi i lati dell’Atlantico.
La Germania possiede anche il primato (negativo) dei più alti prezzi per l’energia. L’auspicio è quello di abbassare le tariffe sull’elettricità, con una diminuzione di cinque centesimi sulle tasse per l’elettricità e la rete.
Ulteriori misure verranno applicate per riformare il freno al debito e il sistema di tassazione, implementare le politiche del lavoro e aumentare la spesa per la difesa.
Le opinioni dei partiti di coalizione
La CSU (costola bavarese della CDU), è riuscita ad agguantare tre ministeri di peso: interni, ricerca e agricoltura. Markus Soeder, presidente della CSU si professa appagato per l’obiettivo raggiunto ed è soddisfatto per il “chiaro cambio di direzione nella politica migratoria” e per le tasse che non aumenteranno.
Sull’altro lato dello spettro politico l’SPD rimarca l’importanza dell’apertura della Germania, ricordando che: “Nell’accordo di coalizione affermiamo molto chiaramente che la Germania è e rimane un paese d’immigrazione”, ha osservato Lars Klingbeil, copresidente dell’SPD. “Proteggiamo i diritti dei nostri concittadini con un passato migratorio”, continua, “si andrà avanti a contrastare l’immigrazione irregolare, ma è sempre stato chiaro che il diritto fondamentale all’asilo resta inviolabile”.

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Notiziario 09.04.2025, 16:00
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