La Germania cambia rotta: stop al freno all’indebitamento e via libera a massicci investimenti infrastrutturali e nella difesa. Il Parlamento tedesco (Bundestag) ha infatti approvato nel pomeriggio (martedì) - con i voti della SPD, della CDU-CSU e dei Verdi – le modifiche costituzionali per superare il freno al debito e investire nella difesa, nelle infrastrutture e nei Länder, le regioni.
A favore hanno votato a 513 deputati, mentre i voti contrari sono stati 207. È stata così raggiunta la maggioranza qualificata dei due terzi (489 voti) necessaria per le modifiche costituzionali. Il provvedimento va ora all’esame del Senato federale, il cui voto è previsto per venerdì 21 marzo.
Il leader dei conservatori ha voluto far votare queste leggi al Bundestag uscente, perché i partiti di estrema destra (AfD) e di sinistra (Linke) avranno una minoranza “di blocco” nel nuovo emiciclo che si formerà il 25 marzo.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/mondo/Accordo-raggiunto-per-il-governo-in-Germania--2655918.html
500 miliardi di euro in infrastrutture in 12 anni
Il testo presentato al Parlamento prevede appunto un allentamento delle regole sul debito sancite dalla Costituzione per le spese militari e per le regioni, a cui si aggiunge un fondo speciale di 500 miliardi di euro in 12 anni per modernizzare le infrastrutture e rilanciare la prima economia europea, in recessione da due anni.
In un contesto internazionale turbolento, “la Germania ha un ruolo di primo piano” da svolgere in Europa, ha affermato Friedrich Merz, convinto che il suo progetto sia “niente di meno che il primo grande passo verso una nuova comunità di difesa europea”.
Questa comunità dovrebbe includere “Paesi che non sono membri dell’Unione Europea”, come il Regno Unito e la Norvegia, ha aggiunto. Merz ha pure chiesto che gli ordini di attrezzature di difesa per riarmare la Germania siano “assegnati il più possibile a produttori europei”.
Dopo anni di cronici sottoinvestimenti, l’esercito tedesco ha bisogno di una difesa “basata sulla tecnologia, con sistemi automatizzati, sorveglianza satellitare europea autonoma, droni armati e numerosi sistemi di difesa moderni”.