Un ex banchiere della BSI è stato arrestato lo scorso 27 novembre all’aeroporto di San Paolo, ma la procura federale brasiliana lo ha comunicato solo oggi, mercoledì, formalizzando le accuse a suo carico. È sospettato di aver riciclato circa 21,7 milioni di dollari per conto di clienti brasiliani coinvolti nell’inchiesta Lava Jato (mani pulite), lanciata per far luce sul più grande scandalo per corruzione della storia del paese, legato ai fondi neri della società petrolifera di Stato Petrobras. Scandalo che vede coinvolto anche l’ex presidente della Camera Eduardo Cunha, condannato a 15 anni di prigione.
Avrebbe, secondo l'accusa, firmato nel 2011 documenti inviati al settore di verifica interna della BSI per giustificare le transazioni, e fatto da tramite con la società panamense Mossack Fonseca per l’apertura di conti off-shore.
L’uomo, di nazionalità svizzera e spagnola, è detenuto a Curitiba, capitale dello Stato di Paranà. Secondo la stampa locale, potrebbe essere rimesso a piede libero, ma dietro il pagamento di una cospicua cauzione e sottostando a rigide norme di condotta.
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