Una 96enne ex segretaria di un campo di concentramento nazista, che sarebbe dovuta comparire a processo per rispondere di complicità nell’uccisione di 10'000 persone, ha fatto perdere le sue tracce. L’accusata è in fuga e per questo è stato spiccato un mandato di arresto, ha confermato oggi, giovedì, il presidente della Corte di Itzehoe, nel nord della Germania, spiegando che l’anziana signora è salita su un taxi dopo essere uscita dalla sua casa di riposo ad Amburgo.
All’epoca dei fatti la donna aveva tra i 18 e i 19 anni: lavorava, tra il 1943 e il 1945, come dattilografa e segretaria dell’ufficiale delle SS Paul Werner Hoppe, comandante del campo di concentramento di Stutthof, in Polonia. In questa struttura secondo l’accusa furono assassinate fino a 65'000 persone, tra ebrei, partigiani polacchi e prigionieri di guerra sovietici.
Nei suoi confronti dell’accusata deve ancora essere eseguita una perizia medica per verificare se sia in grado di partecipare ai dibattimenti. Non ha mai preso parte alle esecuzioni, ma secondo la procura con il suo lavoro ha contribuito a perpetrare le uccisioni; la difesa sostiene invece che stava solo svolgendo un lavoro secondario e il fatto che lavorasse nel campo non significa che fosse a conoscenza delle atrocità che venivano commesse dagli uomini delle SS.
Nonostante siano passati oltre 75 anni, la giustizia tedesca è tuttora alla ricerca dei criminali di guerra nazisti ancora in vita; la condanna nel 2011 di John Demjanjuk, ex guardia del campo di Sobibor nel 1943, ha inoltre fatto giurisprudenza e permette così di perseguire penalmente qualsiasi impiegato ausiliare dei campi di concentramento.

Ritrovata l'ex nazista in fuga
Telegiornale 30.09.2021, 22:00