Martedì Hamas ha annunciato di aver firmato a Pechino un accordo di “unità nazionale” con altre organizzazioni palestinesi, tra cui la rivale Fatah. Il testo prevede una governance comune dopo la guerra a Gaza. Un totale di 14 fazioni si sono incontrate in Cina negli ultimi giorni come parte di un nuovo tentativo, sponsorizzato da Pechino, di trovare compromessi tra le varie componenti della scena politica palestinese.
Medio Oriente, accordo tra Fatah e Hamas
Telegiornale 23.07.2024, 12:30
Il responsabile degli Esteri cinese Wang Yi ha accolto un alto funzionario di Hamas, Mussa Abu Marzuk, e un inviato del movimento palestinese rivale Fatah, Mahmud Alul. Mussa Abu Marzuk ha affermato che con l’intesa “abbiamo firmato un accordo per l’unità nazionale”.
Wang Yi ha accolto con favore l’annuncio di martedì. “Lo sviluppo più significativo è l’accordo per la formazione di un governo provvisorio di riconciliazione nazionale per la gestione post-bellica di Gaza”, ha dichiarato ai giornalisti. “La riconciliazione è una questione interna alle fazioni palestinesi, ma allo stesso tempo non può essere raggiunta senza il sostegno della comunità internazionale”. Ha invitato gli altri Paesi a sostenere questo potenziale nuovo governo palestinese affinché possa “controllare efficacemente Gaza e la Cisgiordania”.
La Cina intende svolgere un ruolo di mediazione nel conflitto, divenuto ancora più complesso a causa dell’intensa rivalità tra Hamas, che gestisce la Striscia di Gaza, e Fatah, che governa in parte la Cisgiordania occupata. Pechino mantiene buone relazioni con Israele, ma da decenni sostiene la causa palestinese, riconoscendo uno Stato di Palestina e facendo campagna per una soluzione a due Stati.
Notiziario
Notiziario 23.07.2024, 10:00
Contenuto audio