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Florida, sparatoria a scuola

Bilancio ancora provvisorio, almeno due morti e 50 feriti. Catturato il killer

  • 14 febbraio 2018, 22:21
  • 23 novembre, 02:33
Gli agenti delle forze speciali scortano in salvo gli studenti

Gli agenti delle forze speciali scortano in salvo gli studenti

  • keystone

Una persona - uno studente, dalle prime informazioni - ha aperto il fuoco con un fucile in una scuola superiore di Parkland, in Florida, a circa 70 chilometri da Miami. Almeno due persone sono state uccise e altre 50 ferite. Lo rende noto la CBS. Tra le vittime vi sarebbe una professoressa, raggiunta dai colpi del killer mentre proteggeva uno degli studenti della Marjory Stoneman Douglas High School.

L'autore della sparatoria, poi catturato dalla polizia, ha aperto il fuoco sugli studenti con il volto coperto da una maschera anti-gas. Il killer, secondo indiscrezioni, avrebbe avuto contatti tramite i social media con diversi gruppi legati alle armi e avrebbe partecipato a diverse chatroom su YouTube sulla produzione di bombe. Lo riporta Fox.

Il campus ospita circa 3'000 studenti. Alcuni di loro hanno postato su twitter notizie sull'accaduto in diretta.

I NUMERI DELLE STRAGI NELLE SCUOLE

Con quella di queste ore in Florida, sono almeno 19 le scuole degli Stati Uniti nelle quali, dall'inizio dell'anno, si è verificata una sparatoria. I dati sono quelli di Everytown For Gun Safety, associazione che si batte per un maggior controllo sulla vendita delle armi da fuoco. L'episodio più grave finora era stato quello del 23 gennaio scorso quando uno studente di 15 anni uccise due altri studenti ferendone altri 20 in un liceo del Kentucky.

Donald Trump e' stato informato degli sviluppi sulla sparatoria. Lo fa sapere la Casa Bianca. "Nessun bambino, nessun insegnante o qualunque altra persona dovrebbe mai sentirsi insicuro in una scuola americana": lo ha twittato il presidente degli Stati Uniti, esprimendo le sue condoglianze.

Trump aveva promesso, prima di Natale, di rendere le scuole più sicure così, ora, da più parti, lo si accusa di non aver fatto ancora nulla per attuare il suo proposito o per limitare la diffusione delle armi facili. Nessuna iniziativa neppure per vietare il "bump-stock", il congegno per accelerare il ritmo dei colpi usato nella strage di Las Vegas.

ATS/CNN/M. Ang.

Notizia riportata anche nel notiziario radiofonico delle ore 22.00



01:22

RG 24.00 del 14.02.2018 - Il servizio di Cristiano Valli

RSI Info 15.02.2018, 01:01

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