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Frenesia Trump, 79 ordini esecutivi in 40 giorni

Il presidente USA segna un record di firme dal 20 gennaio - Joe Biden ne ha siglati altrettanti nell’arco di un anno - Tra gli ultimi figura quello che stabilisce l’inglese come lingua ufficiale

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Notiziario 02.03.2025, 08:00

  • Keystone
Di: AFP/EnCa 

Una frenesia di ordini esecutivi che illustra il suo desiderio di rovesciare l’ordine stabilito: dal suo ritorno al potere il 20 gennaio, Donald Trump ha firmato 79 ordini esecutivi, ovvero tanti quanti ne ha firmati il suo predecessore democratico Joe Biden durante il suo intero primo anno alla Casa Bianca, secondo un conteggio dell’AFP.

Questa valanga di ordini esecutivi è un record assoluto: non accadeva dal 1937 che un presidente americano ne firmasse così tanti all’inizio del suo mandato, secondo il Registro federale statunitense, che li pubblica da quella data. Inoltre, segna una forte accelerazione rispetto al primo mandato di Donald Trump (2017-2021): nello stesso periodo, ne aveva siglati solo quindici.

Mettere in discussione i fondamenti del libero scambio, la legislazione a tutela delle minoranze etniche e di genere, ridurre o addirittura abolire i servizi federali, eccetera: il presidente americano sale regolarmente sul palco armato di penna, ribadendo la sua ambizione di ripristinare la grandezza dell’America tanto quanto di assumere un atteggiamento opposto a quello dell’amministrazione precedente.

Secondo l’AFP, circa un terzo degli ordini esecutivi firmati finora modificano o aboliscono leggi approvate dall’amministrazione Biden. Tuttavia, questo desiderio di rompere con il passato sta incontrando resistenza: al 27 febbraio, 16 di questi decreti erano oggetto di contestazioni legali, secondo il sito web “Just Security” della New York University School of Law.

Tra gli ultimi vergati dall’esponente repubblicano, ne figura uno già anticipato nei giorni scorsi: ha infatti firmato l’ordine esecutivo che stabilisce l’inglese come la lingua ufficiale degli Stati Uniti. Si tratta di una novità assoluta poiché nei loro quasi 250 anni di storia gli USA non hanno mai avuto una lingua ufficiale a livello federale. Tale ordine esecutivo azzera il mandato federale deciso da Bill Clinton che obbligava le agenzie a fornire assistenza linguistica a chi non parla inglese.

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