Negli Stati Uniti la Casa Bianca ha congelato miliardi di dollari di prestiti e fondi federali destinati a scuole, ricerca scientifica, ospedali e svariati programmi di assistenza. Una mossa che ha suscitato un’ondata di critiche e scatenato il caos.
La direttiva - che nel frattempo è stata bloccata da un giudice - richiedeva alle agenzie governative di esaminare l’aderenza di questi programmi agli ordini esecutivi firmati dal presidente Donald Trump.
“Non si tratta di una pausa totale delle sovvenzioni federali - ha affermato la nuova portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, nel primo briefing con i giornalisti - bensì lo stop a programmi di inclusione illegali oppure a truffe nel nome della riconversione energetica che sono costati miliardi di dollari ai contribuenti americani”.
La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt
In realtà, come sottolinea il corrispondente RSI Andrea Vosti al Radiogiornale, a essere toccati dall’ordinanza è stata tutta una serie di servizi governativi essenziali, dai programmi di assistenza abitativa alla ricerca contro il cancro, dalla risposta ai disastri naturali fino all’aiuto a domicilio. In una ventina di Stati, il congelamento dei fondi federali ha bloccato anche l’accesso al sito di Medicare, l’assicurazione sanitaria per gli anziani.
“Questa è una pugnalata al cuore della famiglia media americana allo scopo di risparmiare soldi per abbassare le tasse ai ricchi” ha denunciato il leader democratico al Senato, Chuck Schumer. “Si tratta di una decisione fuorilegge, pericolosa e crudele, semplicemente incostituzionale”.
I procuratori generali di alcuni Stati a guida democratica, guidati da California e New York, hanno subito avviato azioni legali contro l’ordinanza dell’amministrazione. Secondo la Costituzione, il controllo della spesa pubblica è infatti una prerogativa del Congresso. Martedì, nel tardo pomeriggio americano e dopo ore di caos, un giudice federale di Washington D.C. ha ordinato all’amministrazione di sospendere, almeno temporaneamente, il blocco degli aiuti pubblici.