Il Governo giapponese ha deciso di ritardare fino a cinque anni il processo di rimozione del magma radioattivo all'interno della centrale nucleare di Fukushima Daichii, danneggiata dal triplice disastro del marzo 2011.
In base alla nuova tabella di marcia, l'allontanamento del prodotto della fusione del nocciolo nel reattore numero 1 subirà un ritardo tra i tre e i cinque anni, con i lavori che non inizieranno prima dell'anno fiscale 2027. Gli interventi al reattore numero 2 saranno prorogati tra i due e i tre anni, con l'avvio intorno al 2024. I ritardi sono dovuti alle nuove norme necessarie a impedire l'eccessiva propagazione delle radiazioni.
Nel frattempo il sito deve essere continuamente raffreddato e l'equivalente di 170 tonnellate di acqua radioattiva vengono prodotte giornalmente, ad aggiungersi al milione e 200'000 tonnellate già conservate all'interno di serbatoi, nel perimetro della ex centrale nucleare. Il termine finale di smantellamento è rimasto immutato tra il 2041 e il 2051.