Gli allarmi innescati sul vaccino di Oxford/AstraZeneca, sospeso per alcuni giorni in diversi Paesi UE fino al nuovo via libera di ieri (giovedì), non risultano aver avuto impatto - salvo casi di episodici rifiuti - nel Regno Unito, dove la somministrazione di questo siero - destinato a essere iniettato oggi pure al premier Boris Johnson - non è mai stata interrotta. E dove ieri sono state inoculate in totale - fra AstraZeneca e Pfizer - ben 647'378 dosi, record assoluto giornaliero dall'inizio della campagna vaccinale: pari all'1% dell'intera popolazione britannica, riferisce Sky News citando il servizio sanitario nazionale.
Il Regno Unito ha registrato nel 2020 "un eccesso di mortalità" rispetto alla media degli anni precedenti (circa l'8%), un record in tempi di pace, legato in larga misura alla pandemia. Tuttavia, almeno altri 6 Paesi europei hanno avuto un bilancio peggiore, secondo i dati dell'Office for National Statistics (Ons). I Paesi con il più elevato incremento di mortalità sono nell'ordine: Polonia, Spagna, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca e Slovenia. I dati non comprendono i decessi dei primi mesi del 2021 (ondata della variante inglese).
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